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Torta del nonno vegan per il nonno dolcivoro

in Dolci, Torte e crostate

Quando preparo qualche dolcino per me la mia attenzione è puntualmente attirata da preparazioni che abbiano qualcosa di insolito, da un ingrediente, a una combinazione, al quadro d’insieme, solitamente quindi qualcosa che non abbia mai fatto parte dei miei ricordi d’infanzia o della mia tradizione familiare (pressochè inesistente). Raramente anche della tradizione italiana, in realtà, visto che prediligo ricette dalle suggestioni anglosassoni. Ovviamente non parlo dei dolci pieni di creme e panne montate, smarties o pretzel (questa poi non credo la capirò mai), ma quelli nati oltreoceano (o oltremanica) dallo stampo “alternativo” come quelli che sostituiscono questo o quell’ingrediente con le cose più improbabili, a partire dalla banana, ormai in grande uso anche qui, fino ad arrivare alla patata dolce, ai fagioli e chi più ne ha più ne metta.
Prediligo poi quelli cotti a forno rispetto a quelli al cucchiaio, e privi, appunto, di eccessive farciture. La nostra pasticceria tradizionale, ricca di millefoglie, fedore, meringate, pasticcini pannosi non viene infatti particolarmente incontro ai miei gusti. Ma quando si tratta di preparare un dolce per qualcun altro invece mi piace sperimentare la riproduzione di un dolce classico in versione senza, per dimostrare che anche alleggerendo non si deve affatto rinunciare a qualcosa di goloso.
Alleggerendo per modo di dire, perchè questa che ho fatto per il compleanno di mio nonno non è poi così tanto “senza”. Dovendola servire a palati abituati alle versioni extra dolci e burrose delle pasticcerie non ho voluto lesinare e ho voluto farla con tutti i sacri crismi.
Ha glutine, un bel po’ di zucchero, un bel po’ di olio. Più che “togliere” stavolta ho semplicemente sostituito. Ma il sorriso soddisfatto del nonno mentre la mangiava e il suo: “quando me la rifai?!” sono stati la conferma che avevo fatto la scelta giusta:)

 

Per me è ovviamente risultata troppo dolce, quindi tra parentesi ho aggiunto le variazioni che farei per renderla piacevole anche a chi come me ormai non è più abituato a tanta stucchevolezza. Le variazioni riguardano solo la quantità di zucchero, inutile dire che poi io per me cambierei farine, dolcificante, cioccolato..:D






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Cioccolato, Crostate, Dairy-free, Integrale, Merenda, Senza categoria, Torte, Torte da festa

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Cheesecake vegan classica e la (in?)sana irragionevolezza. »

Comments

  1. occhio sulle espressioni says

    7 Marzo 2016 at 10:40

    http://i.imgur.com/bmyBQBE.jpg

  2. Francesca says

    7 Marzo 2016 at 13:31

    ohmariaaaaaaaaaaaaaaaa…è stupenda, Lucry. E, ti dirò di più, io la mangerei anche così 😉 Un bacio, bella

  3. Manuela Menini says

    7 Marzo 2016 at 15:13

    Bellissima…friabile fuori e cremosa-cioccolatosa dentro…deve essere una bomba e il nonno è davvero fortunato <3 Adorabili le stelline :-)
    Bacino

  4. elenuccia says

    7 Marzo 2016 at 17:55

    Bello quando ti chiedono di rifare una ricetta, per me è la massima soddisfazione che possa ricevere. Mi raccomando devi assolutamente rifarla al nonno, sono sicura che ne sarà felicissimo, perchè anche una torta è un segno di amore. E tu hai pensato a lui nel farla.

  5. Mila says

    8 Marzo 2016 at 9:59

    Davvero bella!!!!

  6. Verde Vergara says

    8 Marzo 2016 at 16:58

    io ammetto che son rimasta colpita dalle foto, un po' old-fashioned come anche la pie italiana che hai fatto per il nonnino(beato lui). Tutto accattivante:dalle immagini,alla lista ingredienti alla descrizione-preambolo che molto rispecchia anche me con un'unica grande differenza che io adoro la pannosità!
    E va bene,vorrà dire che dovremo rifarla sta torta… bisogna pur vedere se dietro alla apparenza c'è pure sostanza..anche se qui ce n'è ben tanta!

  7. consuelo tognetti says

    9 Marzo 2016 at 20:13

    In effetti è un (tanto) zuccherosa x i tuoi (miei) canoni ma l'effetto d'insieme è davvero spettacolare e, se ha avuto l'approvazione del nonno, non può che essere anche strepitosa 🙂 Bravissima, ad averle di nipotine come te ^_^

  8. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 14:59

    Grazie Fra <3 <3

  9. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 15:09

    Eh sì, era proprio una bomba anche di calorie!:D
    Grazie Manu, un bacino

  10. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 15:12

    Gliela rifarò, e proverò anche a togliergli un po' di zucchero, che anche a lui non è che faccia poi così bene!;P

  11. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 15:13

    Grazie Mila!:)

  12. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 15:15

    Ma pensa, la foto l'ho fatta tre secondi prima di servirla in tutta furia per non far attendere gli ospiti!:D Come sempre zero programmazione.

    Tu panna e io cioccolato, ecco perchè ci sposiamo così bene insieme <3

  13. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 15:16

    Grazie Zia, ora che l'ho provata in versione CON tutto, non mi resta che depauperarla fino a far restare solo il cioccolato! muahaha

  14. Peanut says

    10 Marzo 2016 at 15:17

    Ah quella non sono io di sicuro!:D

  15. MARI Z. says

    10 Marzo 2016 at 17:12

    che bontà! cioccolatosa al punto giusto dentro un guscio friabile di pasta!
    le stelline…un capolavoro!
    fortunato il tuo nonnino! 😉

  16. occhio sulle espressioni says

    10 Marzo 2016 at 18:32

    Ma tu sei LUI!

  17. Alice Grandi says

    11 Marzo 2016 at 18:22

    Che meraviglia!!! Proprio io che sono sempre alla ricerca di ricette nuove, soprattutto dolci, non conoscevo la torta del nonno! Meno male che ci sei tu (e lo stesso penserà il nonno di te) <3

  18. Francesca P. says

    11 Marzo 2016 at 19:22

    La mia anima vintage quando ha letto “torta del nonno” ha pensato alla Coppa del nonno (al gelato al caffè) e ha avuto un mancamento nostalgico! Ma roba di un attimo, mi sono subito ripresa guardando lo spessore della farcitura, che mi ha risollevato come una leccatina di Ulisse e “distratto” dal contare quanti anni siano passati da quel ricordo… 🙂 Qui poi trovo la pasta di nocciole e soprattutto tante stelle… puoi abbassare tutte le dosi che vuoi, ma non la loro! Devono esserci e brillare, eh! La dolcezza dai desideri non va tolta, ma anzi va conservata e aumentata…

  19. Mimma e Marta says

    13 Marzo 2016 at 18:11

    carissima Lucrezia, come non essere d'accordo con te! sin da piccola sono sempre stata piuttosto difficile con i dolci: ero la bimba che alle feste non toccava mai la torta (e, ad essere sinceri, qualora la cena fosse a base di rosticceria potremmo dire direttamente cibo…), quella che disdegnava totalmente dolci a base di panna o, ancor peggio, quelli farciti di ricotta della tradizione siciliana (ma quanto sono dolci???) e, ancora, quella che a stento assaggiava le torte della sua mamma fuorché si trattasse di alcuni in particolare – vedi i biscotti al cioccolato e arancia del natale.. -. Con l'adolescenza i miei gusti si sono fatti un po' meno pretenziosi e il mio palato si è abbandonato a sapori più decadenti, pur mantenendo sempre un perenne distacco da dolci alla panna e farciti di ricotta. Da un paio d'anni a questa parte, però, il mio “sweet tooth” si è attenuato al livello tale di non desiderare più dolci e, addirittura, di trovarli tutti eccessivamente zuccherini. Però, come te, ho le tue eccezioni, e se non ho sempre voglia di un dolce, le volte in cui mi capita si tratta sempre di dolci ben distanti dal gusto comune ma verso altri che la gente definirebbe “strani” – so che mi capisci!
    Devo dire che in casa (e mi riferisco soprattutto all'uomo di casa!), sebbene i gusti “classici” piacciano sempre ma puntualmente quando si tratta di preparare un dolce questo sia sempre consono ai miei “parametri”, questi dolci alternativi sono sempre ben accetti, tanto quanto potrebbe esserlo uno meno particolare se non addirittura di più!
    Però ecco, che si tratti di un dolce “strano” o di uno canonico (purché abbia tante stelline – e cioccolato!! – come la tua torta), credo che non ci sia niente di più soddisfacente del vedere un sorriso stampato sul volto di chi amiamo e la certezza di sapere che qualcosa fatto dalle nostre mani sia stata più che apprezzata!
    ti abbraccio forte nocciolina 🙂

  20. Peanut says

    15 Marzo 2016 at 11:11

    Sì insomma dai, quello intendevo! Io non voglio mai dirlo:D

  21. Peanut says

    15 Marzo 2016 at 11:11

    Ma grazie Mari cara! <3

  22. occhio sulle espressioni says

    15 Marzo 2016 at 11:32

    Ah, già! Non lo dici mai!

  23. Peanut says

    15 Marzo 2016 at 11:35

    In effetti credo sia Toscana come ricetta! Mi fa piacere in ogni caso averla divulgata! 🙂
    Grazie Alice, un bacione!

  24. Peanut says

    15 Marzo 2016 at 11:39

    Siamo proprio anime antiche noi! Beh, anche la torta del nonno ha sicuramente la sua storia:)
    I desideri sono dolci, ma la realtà è più amara. Per questo ogni tanto vanno aumentate le dosi di zucchero!

  25. Peanut says

    15 Marzo 2016 at 11:43

    Oh no io lo “sweet tooth” ce l'ho eccome, soprattutto in certi periodi.. a volte approfitto della colazione mattutina per mangiare quella fetta di torta che altrimenti non mangerei, aspetto la merenda per poter tuffare quel biscottino nel tè..ma spesso e volentieri la mia amata cioccolata basta e avanza. Del resto, ti do ragione, tutto mi stanca dopo poco (vorrei arrivare a questo traguardo anche col cioccolato ma sfortunatamente ancora non ci sono arrivata:D).
    In ogni caso contenta di aver reso contento il nonno (e anche tutti gli altri che l'hanno mangiata!)
    Un abbraccio a te <3

  26. Rosita Vargas says

    25 Marzo 2016 at 19:00

    Esta tarta es una maravilla muy rica me encanta,en casa tengo 3 veganos la haré pronto,abrazos

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