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Non i soliti cantucci. Con caffè, pistacchi e cioccolato bianco

in Biscotti e piccola pasticceria, Dolci

Manghi, avocado, datteri, dolci crudisti, grandi insalate di verdure o cereali “strani”. Solamente girando per il blog o per il mio profilo instagram sarebbe difficile avere indizi sulla mia provenienza.

Amo la mia città e la mia regione, ma la verità è che non sono affatto legata ai  sapori che la contraddistinguono da un punto di vista food-culturale.
A un piatto di pici preferisco un riso orientale e a una fetta di panforte un porridge di fiocchi d’avena o cereali cotti nel latte. 
Non sono mai stata amante delle ricette che rendono la Toscana famosa nel mondo neanche da bambina. Di pappa al pomodoro, ribollita, panzanella qui non ci sarà mai probabilmente l’ombra.
Non le so fare e per il momento non mi interessa imparare. Le mangio poco volentieri da quando ho memoria di aver manifestato delle preferenze alimentari, ne assaggio un po’ quando mia mamma le prepara, un paio di volte all’anno; il sapore mi piace ma non riuscirei a mangiarne in tanta quantità come farei con delle verdure al forno o una grossa macedonia.

 

 I dolci tipici poi, li ho sempre disprezzati. Sono riuscita a rivalutare i ricciarelli solo dopo averli fatti in casa, i cavallucci non li tollero, panforte e panpepato non mi dispiacciono ma vivo benissimo 

senza, i cantuccini li ho sempre evitati, non so se più per la paura di spaccarmi un dente ogni volta o per il sapore poco entusiasmante, troppo dolce e finto.

Un po’ probabilmente la scelta di escludere alcuni alimenti mi ha portato ad allontanarmi dalla cucina tipica delle mie zone, ma sicuramente la curiosità, la necessità fisiologica di varietà in cucina,  l’incapacità di mangiare la stessa cosa per due giorni almeno che non siano avanzi (che comunque cerco di presentarmi sotto vesti un minimo trasformate) sono le principali responsabilità di questo mancato attaccanti. Sono comunque sicura che ci siano vegani che prediligono quei piatti tradizionali che già escludono i derivati animali di per sè. Io li includo nella mia dieta ma non esclusivamente, mi annoierei da morire.

Però, se c’è una cosa che mi diverte sono le rivisitazioni dei classici. Se dovessi vedere da voi una “panzanella” fatta col pane croccante piuttosto che con quello ammollato non verrei lì a dirvi di non chiamarla panzanella. Come la si chiami la si chiami, per me sarebbe un piatto interessante e buono, che del parente originario porta l’idea di base reinterpretata sotto una luce più moderna, o una preferenza personale. Per questo non capisco tanto accanimento sui i nomi dati a certi alimenti che vogliono ricordarne altri, ma qui si entra in discorsi ben più complessi (e anche già trattati), quindi direi di rimanere fedeli al tema. Rivisitazioni.

Questa volta, sono stati proprio i cantucci a finire sotto i riflettori. La versione classica, da cui volevo discostarmi proprio perchè non ne sono mai stata amante (benchè facendoli sotto Natale da regalare e avendoli assaggiati non mi siano dispiaciuti) ,li vuole con le mandorle, mentre io son sempre rimasta entusiasta di vedere quante variazioni sul tema si potessero fare quando si trattava di questi biscotti.
Ho attinto alla mia ricetta di quelli classici insieme a questa di Chiara e Marta e nei miei si sono uniti caffè, pistacchi e cioccolato bianco (ovviamente vegan).
Questa volta non mi sono voluta ostinare coi “senza”: ho usato i grassi che andavano e zucchero perchè li avevo già ridotti abbastanza all’osso, e non sarebbero più stati cantucci senza quella croccantezza che solo lo zucchero conferisce loro. Per me di conseguenza sono un tantino dolci e magari lo ridurrei un po’se dovessi consumarli io, ma sono sicura che da regalare a un papà o a un nonno sarebbero fantastici 😉

 
Cantucci caffè, pistacchi e cioccolato bianco
(per una ventina di biscotti)
farina farro biologica macinata a pietra: 250 g
farina 0 biologica macinata a pietra: 50 g
olio evo delicato (o di semi): 40 g
zucchero di canna chiaro: 125 g
sciroppo di caffè*: 40 g
pistacchi al naturale bio: 60 g
cioccolato bianco di soia o riso: 60 g
acqua: 50 ml circa
caffè solubile in polvere: 1 cucchiaino
sale: un pizzico
 
*sciroppo di caffè:
caffè: 75 ml
zucchero di canna: 50 g
 
 
Per preparare lo sciroppo mescolare lo zucchero al caffè e fate ritirare a fuoco vivo finchè non si addensa. Fate raffreddare bene.
 
Tritare il cioccolato e mettere da parte. In una ciotola unire le due farine con lo zucchero e il sale. Impastare con l’olio fino a rendere tutta la farina ben intrisa, quindi aggiungere lo sciroppo di caffè e infine l’acqua fredda in cui avrete sciolto il caffè solubile (mettetene poca per volta). A questo punto unite a più mandate i pistacchi e il cioccolato bianco tritato. Formate due filoncini allungati (non abbiate timore di farli troppo stretti perchè in cottura si allargano molto) e sistemate sulla placca da forno. Cuocete per 25 minuti a 180°, sfornate a fate raffreddare per una mezz’ora, quindi tagliate i biscotti e rimettete  in forno a 150° per 10 minuti ad asciugare.
 
 
 
Con questa ricetta partecipo al contest de I Biscotti della Zia “La mia Toscana”
 
 
 
P.s. Vi saluto adesso, che dopodomani sarò a Roma per festeggiare il mio compleanno e mi tratterrò qualche giorno! Ci rileggiamo prestissimo <3

Autoproduzione, Cioccolato, Dairy-free, Frutta secca, Merenda, Racconti, Ricette toscane, Senza uova, Vegan

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Comments

  1. Valentina says

    26 Marzo 2015 at 23:43

    ma allora sono i cantucci per me 😀
    mettei il cioccolato fondente perchè il bianco non mi fa impazzire e quello fondente spezza il dolce, ma in ogni caso questa versione vegan mi piace un sacco, brava Lu'!
    io mi diverto molto a esplorare le ricette della tradizione che son già vegane, adoro la cucina etnica, ma cerco di approfondire anche le mie radici e mi piace scoprire il resto d'italia attraverso le ricette “tipiche”, quindi attendo altre rivisitazioni 😉
    un bacino, buon weekend e buoni festeggiamenti ^_^

  2. consuelo tognetti says

    27 Marzo 2015 at 8:10

    wow tesoro proprio sul filo del rasoio O_O
    Sono felicissima che tu sia riuscita a partecipare..sapevo che il tema della rivisitazione ti sarebbe piaciuto 🙂
    Grazie di cuore e felice giornata <3

  3. Francesca says

    27 Marzo 2015 at 8:11

    Lucryyyyyyyyyyyyyyyyy <3 Mio papà sgoloserebbe su questi....Anzi, lui sgolosa su tutti i piatti toscani. Mi procuro il tutto e prima o poi li faccio....anzi, li fo 🙂

  4. consuelo tognetti says

    27 Marzo 2015 at 8:12

    Scusa, ti ricordo che dovresti mettere il banner in homepage come da regolamento…nel frattempo inserisco la ricetta in elenco..grazie <3

  5. Alice says

    27 Marzo 2015 at 11:03

    le rivisitazioni mi piacciono un sacco e ti dirò non capisco nemmeno io l'accanimento verso variazioni alle ricette. da quando ho eliminato le uova non sono ancora riuscita a fare dei cantucci decenti e questa tua versione con il caffè ti dirò che mi attira non poco!
    ma il cioccolato bianco veg??? io non l'ho ancora mai visto, nemmeno al naturasì 🙁

  6. Michela Visonà says

    27 Marzo 2015 at 14:14

    Mi piacciono le rivisitazioni e questa mi piace ancora di più! 😉

  7. Francesca P. says

    27 Marzo 2015 at 15:14

    La sfida (il gioco) è fare propri, con estro, i piatti tipici… vuoi mettere una panzanella con pane di segale magari fritto o fatto a crumble? Una pappa al pomodoro senza pomodori? Una ribollita con alghe e non cavolo? 😀 Sarà che il segreto sta tutto lì, nella fantasia… La rivisitazione è libertà, ecco lo slogan! E noi siamo anime molto libere, vero sorellina?!
    Questi cantucci “alla Gallagher” mi piacciono molto, sarà che il tocco di verde mi attira sempre…

  8. andreea manoliu says

    27 Marzo 2015 at 15:58

    Sono favolosi al caffè e ne mangerei qualcuno molto volentieri !

  9. elenuccia says

    27 Marzo 2015 at 16:46

    Io adoro i dolci al caffè quindi sono sicura che li adorerei. A giudicare dalle foto mi sembrano più morbidi dei classici. E' forse dovuto allo sciroppo di caffè?

  10. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 16:54

    Presa dalla fretta del momento non ci ho pensato. Tutto fatto!;)
    Grazie a te per avermi stimolato a sperimentare!

  11. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 16:56

    Esatto, anch'io sono molto eclettica, mi piacciono le ricette tipiche, soprattutto se mangiate in loco ovviamente, ma se devo cucinare io per me mi diverto più con altro, ecco;)
    Credo che il sapore del cioccolato bianco vegan sia molto meno definito poi nell'insieme rispetto a quello classico, sempre se mi ricordo bene. Ma questo non sa proprio di latte come quello, quindi alla fine un po' si disperde. Però certo, anche con quello fondente son boni uguale!
    Grazie mille cara, un bacino anche a te:)

  12. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 16:58

    Mi siete venuti in mente anche voi infatti quando scrivevo del regalo ad un papà 😉

    Ahaha, brava Francy ;*

  13. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 17:01

    Alice mi fai sentire una brutta persona però se mi continui a dire che non trovi gli ingredienti delle ricette, e ti tocca andare in giro a cercarli 🙁
    ..Quello di soia si trova facilmente, è della marca Il modicano e si chiama Bianco di soia (http://www.ilmodicano.it/e-shop/cioccolato-alla-soia/cioccolato-bianco-alla-soia-detail.html) sono sicura che l'avrai visto in giro!

  14. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 17:01

    Grazie Michy! ^_^

  15. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 17:06

    “Alla Gallagher”. Non ho capito più nulla *__*

    Vero, verissimo. Grazie. E. Non so, mi hai proprio toccata stavolta <3

  16. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 17:07

    Grazie Andrea!! Mangiane quanti ne vuoi! 😉

  17. Peanut says

    27 Marzo 2015 at 17:09

    Credo che sia dovuto piuttosto al cioccolato bianco e alla sua grande percentuale di burro di cacao, che sciogliendosi in cottura è andato un po' spandendosi e al centro li ha lasciati un po' più morbidi. Li ho fatti biscottare poco perchè avevo fretta di fotografarli, ma basta tenerli cinque minuti in più e girarli da entrambe le parti 🙂

  18. simona says

    27 Marzo 2015 at 19:01

    io invece adoro ribollita e panzanella! qui non le trovo perciò non le mangio mai, la panzanella a dire il vero si, quella me la preparo, la ribollita no, non verrebbe mai come quella vera toscana. I cantucci invece anch'io non andando matta per i dolci non è che li faccio spesso. Credo una volta, forse, e poi più! Ma arriva sempre il momento giusto per tutto, magari sarà il momento anche dei cantucci chissà. L'aspetto è ottimo! 🙂 e mi piace l'idea del caffè. Ottima idea. Un bacio a presto 😉

  19. letissia says

    27 Marzo 2015 at 20:02

    Cara Lu, non puoi immaginare che scorta di cantucci abbia fatto quando sono stata su in Toscana! Mi piacciono moltissimo, ma certo nella tua versione, specie per la presenza di caffè e pistacchi, sono ancora più golosi! Ne mangerei all'infinito… davvero!!!
    Bellissima le foto, la mia preferita è la prima 🙂
    Buon fine settimana, cara.

  20. Mimma e Marta says

    29 Marzo 2015 at 8:57

    Volevo passare prima, ma è un periodo così stressante (lo so, lo ripeto sempre…) che non riesco a conciliare tutto.
    Intanto, ci stai prendendo gusto a tenere in mano la macchina fotografica, eh? Ogni tuo scatto mi piace sempre di più. Il primo poi, bellissimo!
    Mi viene da sorridere perché io da poco mi sono approcciata alla cucina toscana (quella senza carne, ma già lo sai) e devo dire che mi ha sorpreso tanto per la sua semplicità e la sua bontà. Prendi la ribollita: tripudio di legumi e verdure, mi è piaciuta davvero tanto – anche se, certo, a digerirla un po' meno…-. Però ti posso contemporaneamente capire: io, della cucina siciliana, salvo pochissimo. Ad esempio i dolci con la ricotta (sfince, cassata, cannoli etc etc) o ancora le paste di mandorla zuccheratissime non riesco proprio a mangiarli. E anche per quanto riguarda il salato, non è che rispecchi sempre molto bene i miei gusti 🙂
    Però una cosa che mi strapiace qui sono proprio i pistacchi di Bronte, chissà come ci devono stare bene in questi biscotti…
    p.s.: buon compleanno dolcezza!!

  21. MARI Z. says

    29 Marzo 2015 at 20:33

    Wow! credo proprio che diverranno i miei cantucci preferiti! Cioccolato bianco e caffe' ! Sublime! 🙂

  22. Alessia Mirabella says

    31 Marzo 2015 at 10:51

    Hai unito dei sapori buonissimi, mi piacciono molto le rivisitazioni personali delle ricette della tradizione… la rendono meno scontata, in continua evoluzione. Possiamo sentirla nostra non condividendo tutto. Sei bravissima, e scatti meravigliosi….e… lo voglio anch'io quel tagliere!!!!! A.

  23. Alice says

    31 Marzo 2015 at 13:49

    macchè brutta persona! ci sono cose che avevo visto ma non mi ero mai sognata di comprare perchè non sapevo come utilizzare. le farine che ho preso per le tortine non le avrei mai comprate ma ora le uso anche in altre ricette. altrochè brutta persona! purtroppo quel cioccolato non l'ho mai visto, quando torno al naturasì guarderò meglio. nel caso esiste sempre quello fondente 😀

  24. Ileana says

    1 Aprile 2015 at 13:13

    A me piace conoscere le tradizioni, del mio Abruzzo e dell'Italia in generale..e credo sia proprio questo il bello: conoscerle per poi farle proprie e modificarle in base ai propri gusti 🙂
    Questi cantucci io li adorerei, ma questo lo sai già :*
    Un bacione bellezza, buon pomeriggio 🙂

  25. Peanut says

    1 Aprile 2015 at 17:41

    Anch'io li ho fatti per Natale da regalare ma poi preferisco altro! E veramente, non li potevo vedere..quindi, sì, il momento dei cantucci arriva sempre, quando meno te lo aspetti ;D

  26. Peanut says

    1 Aprile 2015 at 17:43

    Hai fatto proprio bene!;P In effetti a volte non ci si pensa che qualcosa che per noi ormai è scontato magari sia così bramato nelle altre regioni..però quando penso a tutte le tue materie prime..ecco, sì, me ne ricordo!;D
    Grazie, sono sempre contentissima quando gradite anche le foto!:)

  27. Peanut says

    1 Aprile 2015 at 17:46

    Marta, dipende davvero dalle volte. A volte è così un peso scattare, che preferirei aprire instagram e farla da lì, che poi tanto nel risultato poco cambia. Altre volte..sì, mi sento ispirata 😉 Ma credo che queste due diverse attitudini poi si vedano nelle foto in effetti.

    Aww hai detto Pstacchi di Bronte??! *__* vabbeh, neanche c'è da discuterne. I cantucci alle mandorle si sotterrerebbero per l'imbarazzo ;D

    Grazie tesorino, un bacione!:*

  28. Peanut says

    1 Aprile 2015 at 17:47

    Grande! 😀

  29. Peanut says

    1 Aprile 2015 at 17:47

    Sì, mi piace il tuo punto di vista. Abbastanza sempre, in realtà 😉
    Grazie cara, un abbraccio

  30. La Cucina Spontanea says

    1 Aprile 2015 at 23:44

    La rivisitazione della rivisitazione!!!
    Sono contenta che la nostra ricetta sia stata frutto di ispirazione e mi sembra che il risultato sia stato ottimo. Concordo in pieno con ogni parola di questo post, dai cantuccini che se non stai attento ti spaccano i denti al concetto di rivisitazione della tradizione. un bacione grande, Chara

  31. La Cucina Spontanea says

    1 Aprile 2015 at 23:47

    PS: questi li provo, cioccolato bianco e pistacchi sono un grande abbinamento!!Se trovo il cioccolato vegan la seguo pari pari :))

  32. ricettevegolose says

    2 Aprile 2015 at 16:07

    Una rivisitazione meravigliosa che esalta la ricetta tradizionale e la impreziosisce con colori e sapori nuovi…bravissima veramente! Spero che tu abbia passato un felice compleanno, anzi ne sono certa 😉 Un abbraccio a presto!

  33. An Lullaby says

    4 Aprile 2015 at 22:42

    Tra tutte le cose che hai nominato io me magnerei tutto ahah! Però se devo cucinare mi annoio terribilmente con i classici, devo per forza personalizzare o stravolgere! I tuoi cantucci forse li preferirei agli originali…mi ci hai messo i pistacchi e pure il caffè, come faccio a resistere?? Davvero invitanti *_* Oh ma lo sai che non l'ho mai assaggiato il cioccolato bianco di riso o di soia? Quello normale non mi fa impazzire sai? Lo trovo troppo “burroso”, mi dà un po' la nausea, ma sarei curiosa di assaggiare quello vegetale! Dove lo trovo? Lu passa delle buone feste 🙂 Un abbraccio

  34. Peanut says

    5 Aprile 2015 at 19:52

    Effettivamente, se non ci fosse stato nessun cantuccino da cui partire, non ci sarebbero stati neanche questi…;)
    Un bacione a te, e buona Pasquetta, oramai!:)

  35. Peanut says

    5 Aprile 2015 at 19:55

    Beh, ma a voi ispiratrici vi concedo di usare quel che volete!;)
    Sicuramente quello classico ci sta ancora meglio, perchè il sapore è più definito e va meno disperso rispetto a questo, ma per me che in verità non ne sono mai stata amante, andava benissimo anche con questo!
    Un bacione a te!

  36. Peanut says

    5 Aprile 2015 at 19:55

    Che bei complimenti, sono contenta ti sia piaciuta! ^_^
    un abbraccio, e grazie!

  37. Peanut says

    5 Aprile 2015 at 19:58

    Neanche a me, affatto! Mai piaciuto, e neanche questo vegan non è che me lo mangi in quadrotti eh, anzi.. lo trovo stucchevole tanto quanto quello classico! Per questo preferisco usarlo nelle ricette dove è meno persistente;)
    Ma da NaturaSì non si trovano? A me pareva di averli visti entrambi lì, ma forse faccio confusione con qualche altro negozietto biologico! Ma io credo che se non è uno è l'altro li trovi!;)
    Grazie An, un abbraccio a te <3

  38. consuelo tognetti says

    13 Aprile 2015 at 14:14

    Ciao cara, complimenti!!!!
    6 tra le 10 finaliste, ti invito a contattarmi alla mail ibiscottidellazia@gmail.com per i dettagli della giornata del 30 aprile.
    Grazie e felice giornata <3

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