Ho deciso di (provare a) riemergere dall’oltretomba. Perchè alla fine mi dispiace vedere questo spazio così trascurato, perchè ho ricette vecchie e nuove da condividere, perchè infondo so che nella gioia e nel mainagioia mi fa stare meglio buttar giù qualche pensiero confuso su queste pagine, e perchè con l’arrivo dell’autunno, come al solito, anche la voglia di cucinare e sperimentare nuove idee ricomincia ad essere maggiore. Le mie verdure preferite (zucca, tutta la famiglia dei cavoli, bietole, cime di rapa..) mi ispirano maggiormente e al contempo la mia frutta s-preferita (mele, pere, agrumi) che mangio poco volentieri al naturale, mi invoglia di più se la ficco in qualche soffice torta o fragrante crostata -soprattutto se c’è il cioccolato di mezzo, ovviamente.
Ora che il capitolo vacanze si è -almeno per quelle estive- definitivamente concluso, sono pronta a riprendere in mano quello che avevo lasciato in sospeso, per concluderlo il prima possibile e dedicarmi al nuovo che mi aspetta.
Sono stanca di avere paura e di usare tutti i modi che conosco (e persino quelli che non sapevo di conoscere) per autoboicottarmi per poter permanere nella mia bolla di sicurezza in cui tutto va avanti uguale a se stesso, non mi soddisfa ma almeno non sconvolge le mie certezze.
Nel corso di questa estate ho avuto modo di capire tante dinamiche di me che non mi ero data modo di scoprire, perché continuavo a evitare di mettermi in gioco in situazioni che fino ad allora mi erano rimaste, per una serie di motivi, estranee. Perché continuavo a sabotarmi dicendomi che stavo bene anche così, ignorando il fatto c’erano anche altri modi di stare bene, che mi avrebbero arricchita: permettere anche a qualcun altro di volermene.
Allora ho provato a mettermici in gioco, e mi sono spaventata. Forse per il timore che non sarebbe durato, mi sono tirata indietro. Ho capito di avere sbagliato, ho riprovato, sono caduta, mi sono rialzata, mi sono accorta che nel tragitto avevo perso qualcosa e ho cercato di riprendermelo. E ho capito che non voglio più permettere che la paura di soffrire o di fallire mi porti a non godere neanche del bello di ciò che il presente mi può offrire.
Voglio imparare a stare con almeno un piede nel qui e ora.
Perché qui ed ora sto bene. E anche se a volte qualche pensiero tragico si fa avanti, io mi stringo fisicamente al mio presente e lo scaccio, perché nel mio presente c’è gioia e c’è bellezza.
Recupero, tanto per far finta di dare senso pratico a quanto appena detto, una ricetta fatta non so ormai neanche quanti mesi fa, almeno un paio, ma che mi è piaciuta tanto (stranamente, anche le foto non mi dispiacevano troppo) e che intendo mettere nel bagaglio per il domani;)
Il contorno non è ormai il massimo della stagionalità, ma visto che ancora il giorno ci regala dei tiepidi raggi di sole io direi che possiamo approfittarne per mangiare ancora qualche pomodorino, e sentirci ancora al mare con i sapori mediterranei di queste crocchette.
E’ una ricetta particolarmente proteica adatta a un post allenamento, soprattutto se serale come uso fare io.
- fagioli cannellini: 300 g
- tempeh*: 100 g
- pomodori secchi: 4
- olive nere: 30 g (peso senza nocciolo)
- origano
- aglio in polvere: 1/2 cucchiaino
- farina di mais fine
- salsa tamari
- yogurt di soia*: 60 g
- erbe aromatiche fresche (io ho usato: erba cipollina, aneto, prezzemolo, timo e maggiorana)
- succo di limone: un quarto di limone circa
- sale a piacere
- insalata gentile verde e rossa
- pomodori ciliegini rossi e gialli
- avocado
- salsa tahin
- Scolate i fagioli cannellini e frullateli assieme al tempeh fatto ammorbidire sbollentandolo in poca acqua con l'aggiunta di un cucchiaio di salsa tamari. Tritate con l'aiuto di una mezzaluna o del robot i pomodori secchi con le olive fino a ottenere un trito abbastanza fine. Incorporate con un cucchiaio o un spatola al composto di fagioli e tempeh, assieme all'aglio e all'origano. Assaggiate e aggiustate eventualmente di sale. Quando il composto è ben freddo (potrebbe essere necessario far riposare l'impasto in frigorifero per un 'oretta perchè rassodi) formate le crocchette e passatele nella farina di mais. Cuocetele in forno fino a doratura girandole da ambo i lati.
- Intanto preparate la salsina tritando le erbe finemente e incorporandole allo yogurt emulsionato con il succo di limone e un pizzico di sale.
- *per una versione senza soia (ma meno proteica, ovviamente) potete sostituire il tempeh con della patata cotta al vapore e la salsa di yogurt con una maionese di riso a cui aggiungerete le erbe aromatiche.
Francesca P. says
Ecco un esempio di quando penso che l'età (anagrafica) non conta. Le tue parole, credimi, le posso avere scritte io, pari pari. Pure i punti e le virgole in quei posti. Tutti i concetti che esprimi li capisco in pieno. Momenti di vita ed esperienze diverse, certo, ma il sentire e le riflessioni sono proprio queste! Qui, ora. Godersi il bene (che c'è). Vincere la paura, che non vuol dire farla sparire, ma solo metterla a tacere, lasciarla all'angolo. Aprirsi al bello che abbiamo davanti, durasse quel che dura. Il futuro possiamo indirizzarlo, ma non lo conosciamo finchè non ci siamo dentro (e per fortuna, da un lato, aggiungo). Quindi mangiare i giorni come crocchette, appena fatte, ancora calde. E' il modo migliore per gustarle: al momento, subito. Fumanti.
Sorellanza, respiro. E ti abbraccio! 🙂
elenuccia says
Forse ho un atteggiamento un po' superficiale ma generalmente tendo a non pensare troppo al futuro ma a vivere pienamente quello di bello che il presente mi regala o affrontare invece quello che mi regala di brutto. Ogni tanto bisogna lasciarsi andare e seguire il cuore. Meglio vivere magari soffrendo piuttosto che non vivere affatto. E poi sono un'ottimista, alla fine arriva sempre il sole 🙂
il mio sole adesso sarebbe mangiarmi queste belle crocchette, tiepide e con tanta salsina allo yogurt
Peanut says
Ecco da una parte mi fa piacere, nonostante significhi per entrambe troppi viaggi avanti-indietro nel tempo, che tu mi capisca così bene perchè alla fine è esattamente ciò che succede anche a me quando ti leggo, e soprattutto, molto spesso, anche al momento giusto.
Ed è vero. Non vogliamo mica che la paura di ciò che possiamo trovarci dentro ci faccia raffreddare il momento no?
Abbraccissimi <3
Simo says
Che bello sentirti così positiva…ho passato anche io un brutto periodo ma ho cercato di reagire e ne sono emersa…cercando di volermi più bene in primis…
Che delizia queste crocchette, io le adoro, in tutte le versioni!
Un caro saluto
Peanut says
Oh sì, non è tanto questione di lasciarsi andare, ormai sono diventata piuttosto brava in quello;) è un po' sempre lo stesso discorso. Aggirare gli impegni che mi pesano o mi spaventano, senza fare del pensiero fisso che comunque ho una spinta all'azione. Sull'ottimismo ci troviamo d'accordo:)
Grazie Elena 🙂
Peanut says
Ehehe lo so bene:D ce ne sono di spettacolari sul tuo blog!;)
Grazie Simona, un abbraccio <3