Ormai è chiaro, la lista delle ricette viste in giro e salvate con l’intenzione di provarle andrà solo allungandosi, non c’è via d’uscita. E’ qualcosa che mi fa sentire davvero impotente, sapere che nonostante tutta la buona volontà non riuscirò in tutta la vita ad assaggiare la maggior parte delle cose che mi ero programmata.
Il fattore predominante è sicuramente il tempo, essendo occupata con l’università fuori sede, qualche giorno di lavoro e quando mi ci va pure un po’ di studio (talvolta anche magari tutti e tre ben condensati), non vi nascondo che quando mi capita di avere un giorno libero mi fa fatica anche alzarmi dal divano per andare in bagno.
A volte invece ad esempio perdo più tempo a cercarle, salvarle, trascriverle e ordinarle tatticamente che in tutta onestà, potrei averne fatte materialmente anche una decina mentre sono ancora a ricopiarne una.
Altre magari non mi folgorano proprio ma le trovo interessanti per qualche aspetto, così le salvo col programma di rimetterci mano sopra e riadattarle a me, altre sono ricette onnivore che tengo da parte perchè mi piacerebbe rifarle in chiave vegan.
Poi ci sono quelle che invece prendono forma tutte nella tua testa solo guardando un ingrediente, oppure che ti studi attentamente per una certa occasione (della vita reale o per un’iniziativa del blog che sia), e così molte che aspettavano in fila il che toccasse a loro si vedono superare dal furbetto di turno che passa avanti davanti ai loro occhi sbigottiti.
Altre volte ancora, molto più infelicemente, salvo ricette che mi piacerebbe poter mangiare, ma. Ma sono “troppo”. Nonostante possano essere anche tutte vegetali, hanno panne, margarine, strati multipli di caramello e cioccolato che, anche se m’incanto a guardarle e mi fanno salivare, semplicemente non son fatte per me. I dolci americani e inglesi in effetti mi fanno sciogliere, ma per varie ragione alla fine mi oriento sempre su altro.
Mi è capitato poi di mangiare ultimamente dolci di pasticceria che volevano essere veganizzazioni di pasticcini e dessert tradizionali e trovarli eccessivamente dolci e pesanti. Anche in questo caso, quindi, benchè qualcosa possa attrarmi per il suo significato simbolico e affettivo, i gusti son cambiati, e amen.
A volte vorresti replicarne una anche subito ma ti accorgi di non avere tutti gli ingredienti, e allora o decidi di stravolgerla un po’ riadattandola a ciò che hai a disposizione -ripromettendoti che la “prossima volta la farò per bene”, cosa che sai non succederà mai- oppure semplicemente rimandi a quando avrai tutti gli ingredienti, e nel frattempo ne hai già viste un’altra ventina che ti sconquinferano e quella finisce dritta dritta nel dimenticatoio.
Insomma non è per cattiveria, siam fatte così.
C’è chi una ne pensa e cento ne fa, chi se troppo vuole nulla stringe, e io mi colloco sicuramente in quest’ultima categoria.
Poi però capitano quelle occasioni in cui te la trovi già servita su un piatto d’argento, ricetta di una torta che avevi fatto ormai anni fa e che avevi adorato, riproposta già in versione 100% vegetale. E una fatica in meno.
Una torta di quelle che piacciono a te, senza troppi fronzoli, sana e che profuma di buono.
Tutti gli ingredienti in casa. (O almeno così pensavi finchè non ti sei accorta che le carote eran troppo poche, ma ormai t’eri troppo fissata e le dovevi avere in tutti i modi.
Mica che alzi il culo però, mandi il compagno di mammà a comprarle 😀 )
La fai, ed è amore. E la mangi a colazione, e a merenda, e. Senza sensi di colpa.
E non puoi aspettare a postarla, che tutti devono sapere.
Che le sei immensamente grata per averti fatto scoprire la carrot cake perfetta.
[Le foto son brutte, non rendono. Era già buio e non potevo aspettare di addentare quella fetta, e non avevo voglia di ricominciare da capo il giorno dopo. In questo periodo è un po’ così, vogliate perdonare la svogliatezza 😉 ]
Vegan carrot cake (anche senza glutine)
Le modifiche stavolta sono state modestissime rispetto alla ricetta originale, che non volevo stravolgere.
Ho cambiato qualche farina, sfruttando anche le mandorle tritate finemente, e ho usato solo succo d’arancia come liquido, senza latte.
amido di mais: 100 g
farina di grano saraceno: 50 g
farina d’avena integrale*: 50 g
cocco rapè: 50 g
farina di mandorle: 100 g
carote biologiche (col ciuffino!): 250 g
succo di arancia fresco: 150 ml
olio di semi di mais: 70 ml
lievito per dolci bio: una bustina grande (16 g)
zucchero di canna chiaro: 180 g
cannella in polvere: 1 pizzico
*sulla farina d’avena: L’avena in teoria dovrebbe essere in cereale senza glutine, che è diventato purtroppo proibito per chi è affetto da celiachia a causa delle contaminazioni con altri cereali contenenti glutine. L’Associazione Italiana Celiachia asserisce che una dose non superiore a 50 g giornalieri può essere tollerata da un celiaco:
“Per quanto riguarda l’avena, le evidenze sperimentali indicano che la stragrande maggioranza dei celiaci può tollerarla, tuttavia si preferisce precauzionalmente non includerla nella dieta priva di glutine soprattutto per il rischio di contaminazione”.
In paesi come la Gran Bretagna o il Canada, invece, è tranquillamente concessa nella dieta non solo di intolleranti alla proteina del glutine, ma anche di celiaci (e quindi allergici).
Ognuno si comporti quindi come è abituato a fare e come da prescrizione medica.
Se si hanno delle riserve, si possono cercare in commercio i fiocchi d’avena senza glutine (come questi) e ridurre gli stessi in farina, oppure portare a 100 g la farina di grano saraceno.
Nel robot da cucina inserire l’amido, lo zucchero di canna e le mandorle precedentemente tritate grossolanamente al coltello in modo da facilitare il lavoro al mixer, e far andare le lame a impulsi fino a ridurre tutto in una farina piuttosto omogenea. Aggiungere anche il cocco e tritare ancora qualche secondo.
Sistemare la polvere in una ciotola e unirvi la farina di avena e grano saraceno, e il lievito.
Mescolare con una frusta.
Grattugiare le carote con la grattugia a fori piccoli (io uso sempre quella in dotazione col robot), unirle all’olio di semi al succo d’arancia appena spremuto e versare sugli ingredienti secchi.
Ungere o foderare una tortiera da 22 cm e cuocere in forno a 180° per 35 minuti (o più, secondo il vostro forno). Fate la prova stecchino. L’interno deve restare un po’ umidino, ma chiaramente non dovranno rimanere pezzetti di impasto attaccati.
Fate raffreddare bene prima di sformare.
Suggerimenti per servire:
Dalla classica panna montata vegetale al formaggio spalmabile veg come vorrebbe la tradizione anglosassone, a ancora, salsine d’accompagnamento improvvisate come ho fatto io, mettendo insieme:
una 50ina di millilitri di latte di riso aromatizzato alla nocciola (o mandorla)
un cucchiaino di golden syrup all’acero
1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
da scaldare insieme in un pentolino finchè non si addensa.
Partecipo volentieri all’appuntamento del venerdì con le ricette senza glutine del Gluten free (fri)day
Agnese says
Ma quali foto orrende! Mi piacciono, e la torta è bellissima. Così, viene divina anche senza latte, eh? Terrò presente per la prossima volta (;
Grazie, Lucrezia, è bello vedere una propria ricetta così gradita.
Un bacione!
Katiuscia says
Meraviglia, meraviglia davvero *_*
Simona (Bianca vaniglia Rossa cannella) says
Condivido quello che hai scritto riguardo il conservare, segnare, provare le ricette… il tempo purtroppo è sempre troppo poco!!! A me piacciono i dolci, li apprezzo un pò tutti… queste tipo di torte torte (della serie torta di carote, zucca o zucchine) piacciono tanto anche a me! ;*
Valeria Della Fina says
Non trovo affatto brutte le foto, l'ultima è davvero bella! Grazie a questa ricetta anche la mia lista di ricette da provare aumenta! 🙂
consuelo tognetti says
Questa torta è fantastica…anch'io non avrei resistito all'assaggio 😛
Buon we cara <3
la zia Consu
Forno Star says
Purtroppo anche io appartengo alla seconda categoria per cui è e sarà solo colpa mia se non riuscirò ad assaggiare tutto quello che vorrei!
Sei stata talmente chiara sul discorso avena, che non posso, oltre che non voglio, includere questa ricetta nella nostra raccolta. Sei sempre la benvenuta 🙂
Silvia Brisigotti says
Buonissima!! E davvero invitante!!
Peanut says
Combattevo col buio e col diaframma molto aperto (si dice così?!), l'assenza di cavalletto e la mano tremolante, meglio di così non se poteva fa'!
E son io che devo ringraziarti, è piaciuta tanto anche in casa mia e diventerà sicuramente qualcosa di saldo su cui poter contare 😉
un bacione a te
Peanut says
Ma soprattutto strabuona! 😉
Michela Visonà says
Ma che bella e buona questa torta! E anche la salsina sembra fantastica!
Peanut says
Anche a me! anzi, quella di zucchine ancora la devo provare sai! non vedo l'ora che arrivino! 😉
un bacione Simo! 🙂
Peanut says
Ti ringrazio, ma fidati che ho fatto di meglio! 😉
dai che ce la facciamo, magari mettendo su un banchetto e vendendole, è l'unica! 😀
grazie Valeria, a presto!
Peanut says
grazie Zietta, buon we anche a te!
Peanut says
Per fortuna, mi fa piacere! Se non altro è stato chiarito un fatto che magari non era noto a tutti 🙂
Grazie mille e alla prossima!
Peanut says
Buona davvero! 😉
grazie Silvia 🙂
Peanut says
Vero, la salsina era buona buona buona fatta colare calda sulla torta 😛
Bianca says
Se usassi stampini da muffin, magari riducendo i tempi di cottura? Puó funzionare? Sei tu il capo! 😉
Erica Di Paolo says
Deliziosissima!!!! Ahimè questa benedetta lista delle ricette da provare. Vorrei anche questa ^_^ E' la seconda che vedo, ma la prima per varietà di farine, che sempre mi affascinano, e forse è un segno del destino ^_^
Ho TUTTO!! ^_^
Ah, ma quanto mi piace quel piatto????????? Lo vogliooooooooooooo, ahahahahahahah!!
Un bacione Lu e buon weekend.
alicegrandi says
Ha un aspetto a dir poco meraviglioso…ti capisco quando dici che a volte si arriva a fine settimana con le forze a zero, quando si cerca di coniugare studio, lavoro e quant'altro…però devo dire che, nonostante tutto, questa ricetta è davvero un bel risultato 🙂
A presto un abbraccio 🙂
Zucchina says
Ma quanto è bella! è perfetta per ogni momento della giornata in cui si ha bisogno di qualcosa di dolce senza sensi di colpa! Ha un aspetto rustico che mi ha mandato un segnale al cervello: LA DEVO SEGNARE! e questa la faccio davvero non come le altre che ho tra i preferiti! Promesso!
Ti adoro per ricette del genere lo sai?!?!? e ti adoro ancora di più perchè quello che scrivi lo potrei aver scritto anch'io!
Un bacione Lucry!
Zucchina
Peanut says
Direi proprio di sì..Cuocili 15-20 minuti! Fammi sapere mi raccomando! :*
Peanut says
E allora che aspetti! Fagliela vedere a quella benedetta lista..vinceremo noi! ;D
bacione
Peanut says
Grazie Alice 🙂 soprattutto ti fa ringraziare di essere andata oltre la stanchezza per poterti regalare attimi di puro godimento e coccola 😉
un abbraccio a te
Peanut says
Zucchiiina 🙂 ormai ti aspetto a gloria, qui <3
Fammi sapere se ti piace, ma posso stare abbastanza tranquilla 😉
un bacione
An Lullaby says
Le foto non sono affatto brutte, anzi, la golosità di questa torta è catturata benissimo secondo me 🙂 Mi ispira davvero tanto, adoro le torte di carote e ne ho provate molte (in particolare ne faccio una che è praticamente tutta carote, ben 500 g !!) mai però in questa versione vegan! Sembra tanto soffice e umida come piace a me!
Ah, anch'io sono nella categoria “chi troppo vuole nulla stringe”, dovresti vederle le mie interminabili liste… 🙂
MARI Z. says
Versione superlativa!!! Carote e cocco!! OTTIMI!
😉
Glu-fri says
Anche io ho faldono di ricette, troppe…e alla fine non so mai. Osa care da mangiare. Sui dolci americani direi che non hano quelli tropo decorati ma sono golosa, ahimè. Ma questa è la torta perfetta per me, semplice,sana buona, che si di coccole e di casa. Grazie per esserci con attenzione e competenza al GFFD
Peanut says
Urca, carotosa allo stato puro! non l'ho trovata sul blog, però.
dai, non ti resta che provare anche questa allora! e poi voglio assolutamente il feedback di una intenditrice di torte di carote, eh! 😉
Peanut says
Grazie Mari, qui in casa è piaciuta davvero molto a tutti! ^_^
Peanut says
Grazie a voi per l'ospitalità! Mi piace l'iniziativa e cercherò di partecipare con più frequenza che riesco 😉
a presto
elenuccia says
Premesso che le foto non sono affatto, anzi la prima fa venire davvero l'acquolina in bocca, direi che siamo in tante nella stessa situazione. Non sai quante ricette salvo nell'idea di farle il prima possibile e poi rimangono li per tantissimo. E' che ce ne sono così tante che mi intrigano che alla fine si finisce per non combinare niente.
Questa però mi intriga moltissimo perchè senza uova e burro.
Eva says
Ciao 🙂 ho provato la tua torta!! Ho sostituito le mandorle con le nocciole (non avevo altro in casa) e ho usato fatica di farro integrale…. che dire… ottima!! Complimenti!!
Anonimo says
Ciao 🙂 arrivo in questa pagina perchè cercavo una torta di carote con farina di mandorle. Pensi che si possa fare direttamente solo con quella a 200gr? Grazie!
Peanut says
Io direi proprio di sì! Mi vien così, a sensazione, di consigliarti di provare a ridurre un po' di olio però per non rischiare di trovartela troppo carica di grassi.. l'amido lo manterrei però:)
Mi fai sapere il risultato se provi??
Grazie a te:)
Anonimo says
Grazie per il bel lavoro che fai!! una piccola cosa da correggere: la celiachia e l allergia al glutine sono due cose diverse. La prima infatti e' un autoimmunita' mentre la seconda riguarda una particolare immunoglobulina (IgE). Mentre la prima puo' anche essere silenziosa ma presente e distrugge i villi intestinali la seconda si manifesta nel giro di poco tempo da secondi o minuti, e puo' provocare reazioni immediate quali gonfiore fino ad uno shock anafilattico. Di nuovo complimenti per il sito che e' di grande aiuto a chi deve affrontare questo tipo di problematiche.
Peanut says
Ciao Anonimo (?, mi piacerebbe chiamarti per nome!), perdonami, dove ho fatto confusione tra intolleranza e celiachia? Conosco la differenza:) mi sono limitata a riportare le parole dell'AIC che parla espressamente di celiachia quando dice della soglia di tolleranza sopportabile. Rileggi l'asterisco, si capisce chiaramente la differenza! Se poi ci siamo fraintes* rispiegami pure dove devo correggere!
Grazie per il commento, a presto:)