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Una favola antica

in Pane & co., Preparazioni base & Autoproduzioni, Salati

“C’era un volta una favola antica
quasi da tutti ormai dimenticata
che continuava a volare nell’aria
aspettando colui
che l’avrebbe di nuovo narrata

(..)

Parlava di una bambina bionda
che non voleva dormire da sola
e la sua mamma poverina
doveva starle sempre vicina
un giorno venne una bella signora
tutta vestita di luce viola
prese la mamma per la mano
e la portò lontano lontano

la bimba pianse 100 sere
poi si stancò
e si addormentò
Quando il mattino
la venne a svegliare
con un bellissimo raggio di sole
vide la mamma poverina
che sotto un albero dormiva
e la signora vestita di viola
disse “non devi più avere paura…
di restare sola” 

 (..)
e per non essere dimenticata
diventò vera…
diventò
….la vita!”

 
Una volta mia sorella mi parlò dell’importanza di cercare di esserci sempre per i propri figli, quando hanno bisogno. Anche a costo che all’esterno sembri che li stiamo viziando, sempre se non lasciarli piangere finchè non smettono invece che abbracciarli e cercare di capire il perchè possa essere considerato tale. Un bambino che ha avuto il genitore accanto nei momenti di necessità saprà sempre che quando deciderà di staccarsi, avrà sempre un porto sicuro dove ritornare.
Per quanto possa sembrare paradossale, come lì per lì è sembrato anche a me, il bambino che invece è stato lasciato troppo presto indipendente, avrà più difficoltà a spiccare il volo, a prendere decisioni in autonomia. Poi ho guardato dietro di me, e ho capito quanto queste parole fossero vere.
 
Questa favola è stata anche la mia, per tanto tempo.
Ma sempre più, a piccoli passi mi rendo di quanto sto cambiando, di quanto sto finalmente smettendo di avere paura, smettendo di essere quella bambina che aveva costantemente bisogno di essere presa per mano.
Erano frequenti le richieste di coccole e abbracci, era costante la necessità di avere il suo consenso, di sapere che ciò che stavo per fare non le sarebbe dispiaciuto o meglio ancora l’avrebbe compiaciuta. Ma ho anche percorso altre vie meno nobili nel tentativo di attirare l’attenzione. 
Non sapevo decidere se prima non chiedevo un parere, da cui il più delle volte mi lasciavo influenzare, non facevo niente che potesse spezzare lo schema che mi ero costruita su come si dovesse svolgere la giornata, una sola variazione di orario bastava a mandarmi nel pallone, a non farmi ritrovare più. 
In molti vecchi post io stessa mi sono definita patologicamente abitudinaria, schiava di una routine che comunque non mi soddisfaceva ma da cui non riuscivo a slegarmi, chissà cosa sarebbe potuto succedere. 
Sono fermamente convinta che le esperienze infantili giochino un ruolo fondamentale se non decisivo nella costruzione della nostra personalità. e quando diventano limitanti per la piena espressione di sè, tentare di porvi rimedio da “grandi” non è mai facile. Ci vuole tempo.
Ci vuole voglia di cambiare, di Crescere, finalmente.
 
Ho sempre più voglia di scoprire ciò che non conosco, adesso la curiosità non si riduce più al cibo. 
Seguo sempre più l’istinto, non mi importa se quel che ho voglia di fare suscita lo scetticismo dei più, se viene giudicato avventato o addirittura sconsiderato. 
Ho smesso di vergognarmi di chi e di come ero, del solo fatto di esserci anch’io, di sentirmi a disagio in mezzo alle persone.
Ho voglia di fare quello che mi sento, di parlare, di conoscere, anche le persone, di provare.
Ho voglia che la favola diventi la vita.
 
 
  
Lo stesso discorso lo si può riferire, con un brusco abbassamento di stile, anche alla pasta madre, che ora a dir la verità giace morente in frigorifero da circa un mese.
I primi tempi non muovevo un dito se prima non avevo scritto o addirittura chiamato telefonicamente la paziente Alice (♥), pesavo l’acqua al grammo e guai se era 183 g invece che 182, se non avevo ricevuto istruzioni per filo e per segno su tutte i procedimenti da eseguire, se non avevo mandato foto del prima e del dopo chiedendo rassicurazioni e se fosse il momento per infornare o meno.
Gli ultimi tempi, prima che mi venisse tolto il lievito per un certo periodo (ancora in corso), stavo prendendo più coraggio, e ci stavo anche prendendo gusto con gli esperimenti.
Diciamo che mi stavo anche cominciando a fidare dell’ “occhio”.
Potendolo mangiare solo tostato, l’ultima volta che ho fatto il pane l’ho utilizzato per queste bruschette che mi frullavano per la testa da un sacco di tempo e a cui dovevo assolutamente dar vita (so che mi capirete!).
Io le ho mangiate a colazione, ma secondo me sono perfette anche per un aperitivo, magari in versione ridotta.
 
La ricetta del pane è in realtà accessoria, perchè frutto appunto di esperimento e perchè non sono neanche certa di quanto fosse poi in realtà riuscito (non l’ho assaggiato “fresco”), ma la metto per dovere di completezza. Voi usate pure il pane/la ricetta che preferite 🙂
 
 
 
 
Bruschette con ricotta e pesche al timo e grana di mandorle
 
pane semi-integrale, fatto in casa: 2 fette
ricotta di soia: 80 g circa (la ricetta, sempre questa)
pesche gialle, ben mature: 1 piccola
timo fresco: 1 rametto
grana di mandorle*: qb
pasta di nocciole (o crema di mandorle)- facoltativo: 1-2 cucchiaini
 
*ottenuto semplicemente preparando il latte di mandorla usando l’estrattore. L’okara risulta molto più asciutto e assume naturalmente questa forma 🙂
 
Tagliate il pane a fette e tostatelo. Lavate le pesche e tagliatele a spicchietti (io lascio anche la buccia). Nel caso fossero ancora croccantine lasciatele ammorbidire per una mezz’ora in un po’ di succo di limone. Lavorate la ricotta con la pasta di nocciole o la crema di mandorle.
Spalmatela sul pane, aggiungete le fettine di pesca e coprite con foglioline di timo e qualche scaglia di grana di mandorle.
 
Pane semi-integrale con pasta madre liquida
farina integrale di frumento biologica: 150 g
farina semi-integrale di frumento biologica:  170 g
pasta madre liquida, rinfrescata da 4 ore: 40 g
acqua: 180 g
sale: 5 g
fiocchi d’avena: qb

 
 
Sciogliere la pasta madre nell’acqua tiepida. Aggiungere le due farine e cominciare a impastare. Quando il liquido è abbastanza incorporato aggiungere anche il sale e impastare finchè l’impasto non è ben incordato e morbido. Far riposare all’interno di una ciotola unta o spolverata di semola fino a raddoppio (4-5 ore).  Dopo un’ora fare un giro di pieghe a libro e rimettere a lievitare.
(Io dopo due-tre ore di lievitazione la sera ho messo in frigo fino al pomeriggio successivo – e qui stava il “rischio!”, poi tenuto a temperatura ambiente per due ore ho dato forma al pane e rimesso a lievitare).
Raggiunto il raddoppio sgonfiate l’impasto, ripetere con le pieghe e formare un filoncino, da spennellare d’acqua e cospargere con fiocchi d’avena. Far lievitare ancora 2-3 ore, quindi infornare a 220° per 10 minuti, spruzzando di acqua di tanto in tanto per tenere umido l’ambiente,poi abbassare a 200° e terminare la cottura ancora per una mezz’ora, finchè il pane non suonerà “vuoto” picchiettando sul fondo.
 
 
 
P.s. E’ da tanto che non mi si vede in giro, la motivazione è sempre la stessa, sembra che a proposito di linee internet (oltre a tutto il resto) non possa ritenermi fortunata. Ancora non è stata ripristinata e ho smesso di cercare di fare i salti mortali per procacciarmela, semplicemente..ne ho approfittato per fare altro.
Ciò non toglie che appena ne disporrò nuovamente a pieno titolo (spero presto) tornerò a trovarvi, recuperando ciò che ho lasciato per strada.
Un ringraziamento e un abbraccio a tutti quelli che hanno continuato a venire a trovarmi anche durante la mia assenza.
 

 

Aperitivo, Colazione, Dairy-free, Formaggi Vegan, Frutta, Frutta secca, Lievitati, Merenda, Pasta madre, Senza categoria, Sugar-free, Vegan

« Dicono sia il numero perfetto. Auguri a me con una torta di carote crudista.
Il crudo che non ti aspetti: lo yogurt di mandorle »

Comments

  1. ricettevegolose says

    1 Luglio 2014 at 8:14

    Il pane ha un aspetto a dir poco meraviglioso e le bruschette…irresistibili, leggere e colorate come l'estate! E' molto bello quello che scrivi sul desiderio di crescere…mi riconosco molto nel tuo passato, la mia timidezza e introversione mi fanno spesso rimanere in una condizione molto simile 🙁 Un abbraccio e a presto!

  2. parole vegetali says

    1 Luglio 2014 at 8:22

    ciao Lu! e meno male che era un esperimento il pane. È bellissimo! Mi piace anche l' idea dell' abbinamento pesca ricotta. Perfetto per l' aperitivo. La favola che hai scritto, non la conoscevo. Molto profonda, contiene proprio il senso della vita. Un abbraccio.

  3. Alice Comisso says

    1 Luglio 2014 at 8:31

    È sempre un piacere leggere le tue parole, come riesci a rendere agli altri le tue emozioni e sensazioni, come leggi in un'ottica diversa il tuo passato. Anch'io, come te, sono fermamente convinta del ruolo delle esperienze infantili..crescere non è sempre facile. Imparare cose nuove, vincere le proprie paure e i propri limiti costa fatica ma da forza e soddisfazione.
    Queste tartellette con il pane fatto in casa con la pasta madre sono un'idea davvero fresca e stuzzicante 🙂

  4. MARI Z. says

    1 Luglio 2014 at 8:41

    Dolcissime “bruschette” ! queste vanno benissimo per una merenda estiva o per colazione!
    Brava “Nocciolina”, guarda sempre avanti e lasciati andare alla vita! 🙂

  5. Silvia Brisigotti says

    1 Luglio 2014 at 9:51

    Mi piacciono, il pane è bellissimo, anche io all'inizio con la pasta madre ero timorosissima, ma poi col tempo ho visto che lei è fortissima e ho smesso di avere paura! E lì sono arrivati i pani più soddisfacenti!! Queste tartine con la frutta sono buonissime!!
    A presto!!

  6. Erica Di Paolo says

    1 Luglio 2014 at 10:22

    Qualsiasi esperienza di infanzia senga, in qualche modo, il nostro cammino. Non è facile capire come un genitore debba comportarsi, perché ognuno ha il suo modo di essere, ognuno la sua sensibilità. Io non ho mai avuto tutte quelle attenzioni e tutte quelle coccole. E per molto tempo ho avuto il timore di non essere in grado di affrontare da sola la vita. Ma poi parte una forza, dentro, che ti fa decidere di intraprendere il tuo viaggio. Proprio come è successo a te. Io ricordo molto bene i tuoi post di quanche tempo fa. E leggerti ora mi fa illuminare di gioia.
    Splendida questa bruschetta. Adatta per qualsiasi momento della giornata. Sei un angioletto, mia cara.
    Ti abbraccio all'infinito.
    P.S. Il pane sembra ti sia riuscito benissimo!!

  7. Francesca P. says

    1 Luglio 2014 at 10:47

    La sento la tua fame di vita, sai sorellina? E deve essere così, è giustissimo… alla tua età si è come dentro un bozzolo fino ad un tot di tempo, poi all'improvviso nasce la farfalla che vuole aprire le ali, volare, conoscere, fermarsi dove vuole e poi ripartire… e sono continue scoperte, consapevolezze come fiori da trovare…
    Quello che siamo sarà sempre con noi, tutto il vissuto dell'infanzia non si cancella, basta sapergli trovare la giusta casella, o meglio, il cassetto in cui vogliamo tenerlo… mentre viviamo la NOSTRA vita, che ha la priorità su tutto…
    Sai che potrei fare con te questi discorsi a lungo, ovviamente mangiando il tuo pane e facendo spuntini regolari ogni ora… 😀

  8. elenuccia says

    1 Luglio 2014 at 11:37

    Brava, sono contenta di leggerti così propositiva, positiva verso le nuove esperienze. Stai diventando sempre più sicura di te stessa e questo è fantastico. Fuori c'è un mondo da scoprire, ci saranno momenti difficili ma anche tantissimi pieni di emozioni esaltanti. La TUA felicità è la cosa più importante, cosa pensano gli altri non è importante.

    Questa pagnotta ha un aspetto delizioso, secondo me doveva essere stupenda a che non bruschettata. E l'abbinamento con la ricotta e le pesche mi ha completamente stregato. Chissà che delizia, fresca e gustosa

  9. letissia says

    1 Luglio 2014 at 22:58

    Bello il tuo scritto, Peanut, come sempre, del resto. Grazie pure per la favola che è bellissima.
    Ottime le bruschette, l'abbinamento è insolito e stuzzicante 🙂 epoi ti raccomando, prova a salvare Berta, l'esperimento che hai fatto mi sembra riuscitissimo 🙂
    Un forte abbraccio, buon “altro”, buon tutto 🙂

  10. cincia del bosco says

    2 Luglio 2014 at 11:52

    Bene cara, viva la vita è il caso di dire! Sarà la favola, ma colgo qualcosa di magico in questo post, forse sento la forza della tua trasformazione in corso.
    Queste tartine fruttate sono ottime,
    baci
    Su

  11. consuelo tognetti says

    3 Luglio 2014 at 14:46

    Appena spiccherai il volo (e vedo che già i preparativi in merito promettono moooolto bene) sono certa che ti stupirai di te stessa e finalmente riuscirai a vedere la bellissima farfalla che 6 diventata e non più quel baco avvolto nella seta dell'insicurezza! Hai delle qualità ammirevoli, sai essere riflessiva ma allo stesso tempo impulsiva ed originale nel tuo stile di vita..non segui il gregge ma sono gli altri che dovrebbero seguire te ^_*
    Complimenti x questa super colazione, nutriente e sana..sai che quando si parla di pane non posso che fare la olà e il tifo x te ^_*
    Un mega bacio tesoro <3

  12. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 10:47

    @alice: grazie di tutto 🙂
    A volte si fa presto a dire “crescere”, sembra voler dire solo avanzare con l'età. E invece c'è ben altro..per alcune cose si può dire che sono cresciuta anche troppo prima del tempo, ragion per cui è rimasta quella parte bambina che ha faticato parecchio a diventare grande..:)

  13. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 10:48

    @parolevegetali:
    La favola che ho scritto, è una canzone di Vasco Rossi. Però non so da dove abbia tratto la storia 😉
    Il pane mi sarebbe piaciuto assaggiarlo mollicoso, ti dico la verità, ma le bruschette non sono poi state un brutto ripiego 😉
    un bacione!

  14. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 10:50

    @Alice:
    sai, credo che infondo affrontare questo percorso in un'età “avanzata” permetta di vivere davvero appieno ogni singolo cambiamento, di apprezzarlo e di acquisire così consapevolezza..
    nonostante tutto mi piace il sentiero che sto percorrendo 😉
    Grazie carissima, un bacione

  15. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 10:52

    @Mari Z:
    Sì, mi viene in mente una merenda gustata all'ombra di un albero, su un bel prato, magari accompagnata da un buon libro! Sto diventando pure molto più poetica e sognatrice ;D
    un abbraccio

  16. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 10:54

    @Silvia:
    Non sai che spavento m'ha fatto prendere, guarda! Ho creduto davvero fosse morta, due giorni a rinfrescarla e quella non si muoveva di un millimetro.
    Ma non ho voluto demordere e ho continuato finchè non l'ho fatta tornare in vita. Va curata davvero come un figlio! Tornerò a sperimentare presto 🙂
    grazie, un abbraccio

  17. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 10:58

    @Erica:
    non credo di dover aggiungere altro Erica, ancora una volta mi leggi dentro come un libro aperto.
    Forse, purtroppo o per fortuna, abbiamo sentito dentro emozioni molto simili..
    Beh, per me è una fortuna, un tesoro prezioso avere chi sa capirmi, chi ci è passato e può incoraggiarmi, confermandomi che è la direzione giusta..
    un forte abbraccio

  18. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 11:11

    @Francesca P:
    Già, l'importante credo davvero sia non continuare a farsi condizionare, ma tenere tutto in un cassetto, come un archivio, da riaprire per tirar fuori solo l'informazione che c'interessa e lasciar chiuso dentro tutto il resto…:-)
    In questo modo recuperi solo quello che ti può servire per costruire quello che deve arrivare.

    Spuntini regolari ogni ora, che, mi spii?! 😀
    un bacio grande sorellona!

  19. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 11:13

    @Elenuccia:
    Sono sempre più rivolta in avanti. Ho voglia di tuffarmi di testa, ma solo netaforicamente, perchè letteralmente parlando ho sempre avuto paura! E forse non è casuale.. :

    Grazie Ele, un bacione

  20. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 11:14

    @letissia:
    ci ho messo due giorni di sudori freddi a resuscitarla ma poi tutto è andato a buon fine!
    non la lascerò mai più tutto questo tempo senza farle il bagnetto, povera 🙁
    Sei sempre tanto carina, grazie 🙂

  21. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 11:16

    @cincia del bosco:
    uau, Su, grazie! *^_^*

  22. Peanut says

    4 Luglio 2014 at 11:25

    @Consuelo:
    ehilà, Zia, accipicchia, grazie! <3

  23. Jessica - Scented little Pleasures says

    4 Luglio 2014 at 14:45

    Bellissima favola! Me la sono trascritta per non perderla… E anche la bruschetta con le pesche + ricotta mi sembra davvero buona, le mangio spesso insieme anche io! 🙂

  24. Simona (Bianca vaniglia Rossa cannella) says

    5 Luglio 2014 at 9:39

    Ecco perchè amo leggerti, mi fai riflettere e mi sento molto vicina alle tue considerazioni… <3

    Poi ne vogliamo parlare che tu riescii sempre ad incuriosirmi con gli igredienti delle tue ricette?! La ricotta di soia, il tuo estrattore e poi il pane… direi che oggi non manca davvero nulla quì un post euna ricetta homemade come piacciono a me .. poi sembra così fresca ed estiva!
    Un bacione

  25. Peanut says

    5 Luglio 2014 at 10:53

    @Jessica:
    Grazie! Sono contenta che ti siano piaciute, entrambe 🙂

  26. Peanut says

    5 Luglio 2014 at 10:55

    @Simona:
    Dai, grazie <3 Mi fa piacere stuzzicare la tua curiosità :P
    un bacione

  27. Emanuela Caorsi says

    6 Luglio 2014 at 0:36

    Questo pane mi sembra riuscito benissimo!!! Io sono in fase di sperimentazione per uno GF super facile da fare, ma secondo me prima che io trovi “la ricetta” mi ci vuole qualche tentativo! Appena la ho la pubblico sul blog così avrai anche l'alternativa di un pane sglutinato e vegan :)!
    Oltre ai pacakes che hai visto c'è anche un'altra ricetta senza olio e senza zucchero, GF e vegana! Sono certa ti piacerebbe! E viene al 100%! E' stata testata anche da un'altra blogger super, si chiama The Vegan 8, seguila in caso non lo facessi già! E' super!
    Ti abbraccio forte!
    Ema

  28. Ileana Pavone says

    7 Luglio 2014 at 17:16

    E' inevitabile, l'infanzia ci segna, ci forma, ma si può sempre cambiare.
    Ho sempre avuto e ho una famiglia che mi sostiene, ma una cosa che non è mai cambiata nel corso degli anni è che ho sempre fatto di testa mia, sbagliando, sbattendo la testa, ma sempre con le mie forze.
    Sono cambiata molto in questi anni, cambiamenti voluti e sentiti davvero, cambiamenti avvenuti da un giorno all'altro, ma su cui ho lavorato tanto.. cresciamo, capiamo chi vogliamo essere e lo diventiamo, giorno dopo giorno, consapevoli del nostro essere, delle nostre paure che però pian piano diventano la nostra forza, non più la nostra debolezza.
    Dopo tutte queste chiacchiere ti dico che è bello vedere come stai cambiando, è bello sentirti così, viva, con tante voglia e una vita che ti aspetta a braccia aperte.

    Scusami se arrivo in ritardo, ma io arrivo sempre alla fine 🙂
    Ovviamente questi crostini mi piacciono moltissimo e quel pane mi ispira parecchio :*
    Un abbraccio Lù :******

  29. Peanut says

    8 Luglio 2014 at 22:12

    @Emanuela:
    grazie per essere passata e per i suggerimenti! Andrò sicuramente a sbirciare nel blog che mi hai consigliato, che non conosco.
    Aspetto a gloria il pane gluten-free, dunque!
    a presto!

  30. Peanut says

    8 Luglio 2014 at 22:15

    @Ile:
    Prenditi pure tutto il tempo che vuoi, qui la porta è sempre aperta.. 🙂
    Sono d'accordissimo sul fatto che la forza di volontà è tutto, che tanto fa l'atteggiamento rivolto verso quello che devi affrontare. Che il cambiamento è dentro di noi, prima che fuori. E che se non l'avessi capito sarei ancora qui a dire quanto mi fa schifo tutto. E invece 🙂
    Grazie bella, un bacione

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