Orbene, dopo avervi aggiornato nel dettaglio sul lato alimentazione e su quanto sia caotica al momento la mia esistenza divisa tra lavoro, lezioni e quel pelino di vita sociale (ché mi dicono ci voglia anche quella) mancherebbe solo che vi parlassi della mia vita sentimentale e poi sapreste per filo e per segno tutti gli affari miei. Giacché di quella mi par più opportuno tacere, oggi direi che possiamo andare dritti al sodo e buttarci a capofitto nella ricetta, che dite?
ALLORA sì, penso di aver già ripetuto una miriade di volte che difficilmente rifaccio la stessa ricetta due volte e se questo succede (vedi caso cookies al burro di mandorle e cioccolato di qualche post fa) significa che l’oggetto in questione mi ha proprio mandato in visibilio o che mi ha creato una certa dipendenza -e entrambe le condizioni si adattano perfettamente sia alla ricetta di oggi che ai suddetti cookies. In realtà, modestamente parlando, in effetti in questo caso non l’ho rifatta proprio identica ma, se possibile, pure più buona della prima volta.
E infatti è durata ancora meno.
Non eccessivamente dolce, priva di tutti quegli sciroppi di cui le granole generalmente sono ricche, naturalmente priva di glutine, senza cereali e (quasi) senza carboidrati, questa paleo granola (o paleonola, come ho visto scritto qua e là) si adatta davvero a tanti utilizzi: mangiata così a manciate è sicuramente il mio preferito, ma anche sparsa su porridge e pancakes rende tutto meravigliosamente più buono; l’ho persino usata per decorazione a una vellutata (e quindi su un piatto salato) e l’ho trovata comunque per niente fuori contesto, ma anzi, sapeva il fatto suo.
Visto che il mondo del grain-free è abbastanza nuovo e inesplorato prima di lanciarmi completamente nel vuoto ho preferito partire da una ricetta di cui ero sicura al 100% (e parlo di quella di My New Roots che è sempre una garanzia) e poi adottare le varie modifiche in base a preferenze personali e disponibilità (e al fatto che mai nella vita riuscirò per principio a ripetere una ricetta paro paro).
ATTENZIONE QUESTA GRANOLA CREA DIPENDENZA,QUANDO FINIRETE UN BARATTOLO NEL GIRO DI POCHI GIORNI NON DITE CHE NON AVEVO AVVERTITO!
Paleo Granola di frutta secca e semi con maca, mesquite e fichi secchi
noci brasiliane: 50 g
mandorle: 50 g
semi di girasole: 50 g
cocco rapè: 30 g
semi di zucca: 30 g
semi di chia: 1,5 C
scaglie di cocco*: una generosa manciata
olio di cocco: 20 g
miele biologico o sciroppo d’acero o altro dolcificante liquido a vostra scelta: 30 g (facoltativo)
mesquite in polvere: 2 cucchiaini
maca in polvere: 1 cucchiaino
fichi secchi: 3 o 4 grossi frutti
*Le mie scaglie di cocco erano già tostate pertanto le ho aggiunte solo a pochi minuti dalla fine e non assieme al resto degli ingredienti.
Tritare brevemente le noci e le mandorle nel robot, aggiungere i semi di girasole e dare un’altra breve tritata (ideale sarebbe usare la funzione “pulse” del vostro robot). Sistemate il composto in una ciotola capiente e aggiungete il cocco e il resto dei semi. Sciogliete l’olio di cocco se solido e mescolatelo assieme al miele o all’acero, quindi aggiungete anche le polveri superfoods e versate sugli ingredienti secchi. Stendete su una teglia ricoperta di carta forno e cuocete a 170° per una quindicina di minuti (io ho solo la funzione ventilata quindi per me sono sufficienti, procedete oltre con la cottura se necessario a seconda di come si comporta il vostro forno, ma vi consiglio caldamente di non allontanarvi troppo perchè è un attimo carbonizzarla!:D), rimestando il composto a metà cottura. Aggiungete a fine cottura i fichi secchi tagliuzzati (o una manciata di uvetta, se preferite). Fate freddare e conservate in un barattolo a chiusura ermetica.