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Ultimi istanti-o prime anticipazioni-di libertà. Galette rustica con pesche e nocciole

in Dolci, Torte e crostate

Essì eh,mica è facile ancora dirlo con certezza. Ormai manca una sola settimana all’inizio. Poco meno,in realtà,perchè a quest’ora lunedì 1 ottobre io dovrei esser già in aula a seguire la mia prima lezione di storia contemporanea,il corso che mi sconquiffera meno (per i non toscani,alletta) data la mia storica (embè) avversione per la materia (fino alle medie ho pianto quando dovevo studiarla)e la ripetizione dello stesso programma dell’ultimo anno di liceo,che speravo mi sarei lasciata per sempre alle spalle. Non so ancora come vivermi quest’ultima settimana più che di libertà direi di tempo libero da impiegare. Anche perchè ormai c’è la consapevolezza che manca sempre meno tempo e l’impazienza inizia a farsi sentire.    Inutile fingere,mi sento come una bambina che sta per cominciare la prima elementare,forse un po’ meno spaventata,ma decisamente in fremito ed emozionata. 
 Sarò in un’altra città,anche se da pendolare,e questo vuol dire comunque maggiore indipendenza,sarò io ad organizzare le mie giornate e a tentare di spartire il mio tempo tra le lezioni,lo studio e semmai dovessi -volesse il cielo-trovare un impieghino modesto,anche tra quello. 

 Quindi ecco,non sento di stare per privarmi della libertà,sarà tuttavia una diversa forma di libertà,più “impegnata”,più piena,finalmente. Ecco,per dirla alla Nietzsche,anche se questo mi identificherebbe più col leone che col fanciullo e questo non è che sia proprio cosa buona e giusta,sarò più “libera da” che “libera di”,ma ecco,se questo vuol dire aver qualcosa da fare,mi sta anche bene. Che poi ora mi vien da chiedermi se veramene esista una libertà come quella del fanciullo,da Übermensch,ma andrei un po’ fuori tema. Ma insomma,un piccolo assaggio di libertà,di respiro autonomo e indipendente già l’ho avuta.
 Può sembrare una piccola cosa,ma avere finalmente la possibilità di guidare un motorino per chi come me ha nel portafoglio da cinque anni un patentino che non ha mai tirato fuori vuol dire tanto. Andare per strade boschive -a titolo informativo:la famosa strada degli Scopeti in cui il mostro di Firenze uccise una delle prime coppie,mica favolette!- col vento che ti sfiora il viso (ora,data la momentanea assenza di parabrezza più che una delicata carezza era più una bella schiaffata con tanto di moscerini,e questo cancella un po’ di magia),la sciarpina che svolazza allegretta e non meno importante il piacevole panorama circostante mi ha regalato attimi di serenità mai provata prima.
 Ora non so se veramente potessi dirmi felice per il solo fatto di possedere un mezzo che mi permettesse finalmente di prendere e andar via in quei momenti in cui mi prende male e non ce la faccio proprio a sostenere l’aria di casa (bè,succede),ma ero qualcosa che ci si avvicinava. Non potevo sorridere altrimenti avrei rischiato di ritrovarmi qualche moscerino tra i denti,ma se avessi potuto l’avrei sicuramente fatto. Se un giorno dovessi prendere la macchina,RINCHIUDETEMI!  A proposito di “libertà di”,il dolce di oggi capita a pennello. Era per mia sorella,neo vegan e neo trentatreenne,e finalmente l’occasione del suo compleanno mi ha permesso di fare una di quelle torte che piacciono a me,che faccio con totala serenità e tranquillità d’animo,senza dover torturarmi all’idea di che percentuale di latticini contenga,senza dover cedere alla necessità di dover soddisfare esigenze che cozzano con le mie. Che poi è piaciuto anche agli onnivori,ma ecco,diciamo che come dolce di compleanno magari me l’avrebbero un po’ tirato dietro. A me,personalmente,è piaciuto assai,è veloce e tremendamente versatile. Penso infatti che non sarà l’ultimo che vedrete su queste pagine,dopo le ultime pesche buone che son riuscita a trovare,mancano ancora così tanti frutti con cui provare!

 

Galette rustica con pesche e nocciole

 

 per la crosta:
-1 e 1/4 tazze di farina (io una di farina tipo 0 e 1/4 di grano saraceno)
-1 cucchiaio di zucchero di canna
-1/4 cucchiaino di sale
-110 gr. di margarina senza olio di palma o burro vegetale autoprodotto
-60 ml di acqua fredda di frigo
per il ripieno:
-4 cucchiai di zucchero di canna
-2 cucchiai di farina
-1/4 di cucchiaino di cannella
-2 pesche cotogne grandi e succose
-30 gr. di nocciole con la pellicina

 
Preparare la base unendo la farina,lo zucchero,il sale e la margarina a cubetti. Cominciare a impastare con le mani fino a che la margarina non è completamente incorporata e il composto non risulta bricioloso. A questo punto cominciare ad aggiungere l’acqua,un cucchiaio alla volta:potrebbe non occorrervi tutta,il composto deve uniformarsi ma non ammorbidirsi troppo. A questo punto formate una palla,avvolgetela con la pellicola e fate riposare in frigo per una decina di minuti. Nel frattempo potete preriscaldare il forno a una temperatura di 190° e preparare il ripieno. Sbucciate le pesche e tagliatele a fettine piuttosto sottili. In una ciotola unite la farina,lo zucchero e la cannella e versarvi le pesche a fettine,avendo cura di ricoprirle tutte col composto. Lasciatele macerare per una decina di minuti in modo che rilascino il loro succo. Stendete la pasta rimossa dal frigo a una spessore di 3-5 mm (dovrete ottenere un disco di circa 22 cm) tra due fogli di carta da forno,dopodichè far riposare il disco ottenuto in frigo ancora per dieci minuti. Trascorso questo tempo unite alle pesche le nocciole tritate al cltello non troppo finemente e mescolate. Trasferite questo composto al centro della base che avrete adagiato sulla placca da forno lasciando dai bordi uno spazio di almeno 2 e 1/2 cm,e ripiegateli verso l’interno. Refrigerare ancora 15 minuti,quindi infornare per circa 30 minuti,controllando di tanto in tanto negli ultimi minuti di cottura.
 

Con questa ricetta partecipo al contest di Simona “Dolcemente privi di..”

Crostate, Dairy-free, Frutta, Frutta secca, Merenda, Vegan

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Comments

  1. petite-valeü says

    24 Settembre 2012 at 12:38

    Secondo me è deliziosa!!! 😀

    Awww, ricordo con emozione il primo giorno di università, nonostante la mia facoltà sia a 20 minuti di macchina da casa, nonostante viva ancora con i miei, e nonostante fino allo scorso anno abbia frequentato pochissimo, è stato davvero un gran passo!!

    E, a proposito di passi, ho cominciato il mio periodo (non so quanto durerà, magari settimana prossima mollo) vegetariano… quindi se hai qualche consiglio sono bene accetti… 😀

    Bacino e buona ultima settimana di tempo da impiegare (che ti mancherà!) :**

  2. Peanut says

    24 Settembre 2012 at 14:32

    Ahh no,non dirmi così! Devo pensare che sto andando incontro a qualcosa che non mi farà rimpiangere la fine di questo dolce far niente che dura da luglio,che già sto in ansia!: Qui mi sa proprio che sono io,ad avere bisogno di consigli!A quanto pare me la immagino troppo rosa e fiori! Per quanto riguarda te inutile dire che sono moolto contenta,e penso che una volta cominciato mi sembra difficile tornare indietro! O meglio,io la prenderei come una piccola sconfitta,no? Forse ti verrà voglia di desistere se sei stata troppo drastica fin dall'inizio..se ti senti di fare le cose più gradualmente segui ciò che ti senti di fare,la strada non è mica uguale per tutti! L'unica cosa è che magari per questi primi tempi devi prestare un po' più di pazienza e attenzione nel preparare cibi che siano il più possibile invitanti e golosi,perchè se ti senti tentata dalla carne immagino che un pezzo di bianco e tristarello tofu non sia sufficiente a farti cambiare idea!:D Dopo sarà tutto più semplice vedrai,e anche una ciotola di broccoli ti renderà felice:D

  3. petite-valeü says

    24 Settembre 2012 at 15:36

    Ma io in realtà non sono mai stata una grande mangiatrice di carne… però di affettati abbastanza… e poi vado matta per il pesce, credo che a quello non riuscirò mai a rinunciare… non posso saperlo, ma sicuramente se dovessi riuscire a continuare (che in linea di massima è quello che mi piacerebbe) un pò di pesce ogni tanto lo mangerei… E per il momento, credo proprio che ci sarà anche l'occasionale grigliata. Però con il tempo spero di riuscire a cambiare la mia alimentazione, e magari facendolo gradualmente eviterò anche scocciature dai conoscenti che per il momento si limitano a storcere il naso solo perchè dovrebbe essere una cosa temporanea. -.- gente odiosa.

    Mah, vedremo l'effetto che farà su di me, sul mio umore, sul mio corpo, sulla mia coscienza… anche se più che i motivi etici mi hanno spinto le questioni di salute 🙂 Sto facendo shopping di cereali e legumi intanto.. soia, miglio, fagioli neri, ceci.. vediamo come va 😀

  4. Peanut says

    24 Settembre 2012 at 17:31

    A me gli ultimi tempi di affettati piaceva solo il cotto,quindi non è stato terribile! Però in effetti finchè non si è indipendenti bisogna anche fare i conti con chi ci sta attorno :. Ma anche per il pesce vuoi mettere mangiarlo una volta ogni tanto che consumarlo abitualmente? Puoi sempre concedertelo ogni tanto come ricompensa per essere stata una brava vegetariana,se ti fa stare meglio,così lo senti meno come un peso!Intanto Vai con la spesa veg,e mi raccomando,compra tanti semini,io li metto ovunque!:))

  5. petite-valeü says

    24 Settembre 2012 at 22:48

    Grazie del consiglio 🙂 Adoro i semi!! Oggi cercavo il sesamo perchè voglio rifare la tahin ma non c'erano o.O che strano!! Essì, l'idea del pesce ogni tanto non mi dispiace 🙂

  6. Agnese says

    22 Agosto 2013 at 8:17

    Ah, l'inizio dell'Università è una figata, vedrai. Ma l'università tutta lo è- Sa proprio di libertà, yes. 🙂 E credo che il motorino sarà perfetto per te, per i tuoi ribelli ciuffi biondi che spunteranno dal casco! Ti ci immagino 😉

    Per quanto riguarda la torta, sto meditando sul preparare qualcosa del genere da giorni… ora che qualcuno l'ha fatta “ansie free” posso lanciarmici 😉

  7. Peanut says

    25 Agosto 2013 at 19:01

    Oh beh, l'ho visto già 😀 inizialmente mi sembrava una figata davvero, poi, stranamente, dopo queste lunghe vacanze il pensiero di tornarci mi fa rabbrividire, e son arrivata persino a rimpiangere il liceo a cui invece per tutto l'anno avevo guardato con sdegno e solllievo di essermene andata. bo. dovrò riabituarmici, per forza, quattro mesi di stacco son tanti.

    eesatto, con questa si va proprio tranquilli, l'ultima volta ho usato anche olio al posto della margarina che non compro più quindi…;)

  8. Sabrina says

    18 Settembre 2013 at 11:53

    :)))

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