Non credo ci siano bisogno di tante presentazioni, oggi.
Quella in questione è una tipetta piuttosto famosa, che ha cominciato a girare in modo disinvolto di blog in blog dopo che Lei ha dato il via alle danze.
Già perchè è una torta “senza” con le palle, questa qui.
Non solo è senza uova e ha l’olio nell’impasto, ma è anche senza lievito. Eppure cresce! E come?
Bè, magia. No dai, di reazioni chimiche si tratta, ed è per questo che dopo averla vista la prima volta ho dovuto aspettare di ritrovarla qua e là un altro paio di volte prima di convincermi a farla. Un po’ mi terrorizzava.
Però la storia era interessante, è un dolce che le donne Americani degli anni trenta, dopo la famosa crisi del ’29 hanno messo sù per poter un dolce ugualmente soddisfacente per le proprio famiglie pur non potendosi permettere latte, uova, burro. (Capito? Ugualmente soddisfacente senza latte uova e burro, sarà un caso? Mah…)
Questo background storico mi ha colpito parecchio, e allora mi son detta “ma dai, sì, proviamo a fare il piccolo chimico!”, al massimo rimaneva bassa e allora ci facevo un trifle o qualcosa così, buttare non si butta via niente.
Ebbene, non sono un caso così disperato come credevo. La ragazza è venuta sù altina come un cake aiutato dal lievito, ma contando solo sulle affinità elettive tra bicarbonato e aceto di mele.
Col senno di poi mi sento di dirvi che non è niente di difficile, se si ha l’accortezza di preparare forno, stampo e ingredienti prima, visto che ci sono dei tempi da rispettare.
Vi lascio il link alla ricetta di partenza, con le mie modifiche che si sono limitate a sostituire zucchero e farine con gli equivalenti meno raffinati. E qualche nota, con dei consigli su come servirla.
La torta del piccolo chimico. o “Wacky Cake”, la “stravagante”
(questa la ricetta di partenza)
farina 0: 130 g
farina semi-integrale: 100 g
zucchero di canna integrale:180 g
olio di semi: 5 cucchiai
acqua: 200 ml
cacao amaro in polvere: 40 g
aceto di mele: 1 cucchiaio
bicarbonato: 1 cucchiaino
sale fino:1/2 cucchiaino
Preriscaldate il forno a 180° e rivestite uno stampo da cake con cartaforno (non necessario se come me avete uno stampo antiaderente). In una ciotola unite tutti gli ingredienti secchi setacciate, e mescolate con la frusta per distribuirli bene. Preparate 200 ml di acqua e tenetela a portata di mano.
Sulla superficie degli ingredienti secchi praticate due buchi ben distanziate (io l’ho fatto col retro del mestolo di legno), uno più grande e profondo, l’altro più piccolo. In quello più profondo versate i cinque cucchiai di olio di semi, mentre nell’altro il cucchiaio di aceto, rigorosamente in quest’ordine: aceto e bicarbonato non devono scatenare la loro reazione prima che il dolce sia infornato! Ora versate l’acqua, tutta insieme, e mescolate rapidamente per amalgamare gli ingredienti alla bell’e meglio, vedrete che se avete setacciato e mischiato bene in precedenza ci sarà da sciogliere al massimo qualche grumo. Versate velocemente nello stampo, dare un colpetto sul fondo e infornare anel forno già caldo per 30 minuti, nel mio caso, ma si può arrivare anche fino a 40, a seconda del forno. L’ importante è che la superficie non sia scurita e diventata opaca, altrimenti dentro sarà secca.
Note: non è un dolce molto dolce, e per dirlo io.. Sarà che io ho usato zucchero di canna al posto del bianco mantenendo esatte le dosi, quindi se voi usate quello semolato, potrebbe risultarvi un po’ più dolce.
Però. Però è una cosa positiva, direi, perchè considerando quanto è leggero il cake (ha meno di 300 kcal per 100 g, questo vuol dire che con una fetta sui 50-60 g non arrivate alle 200…) potete sbizzarrirvo con l’accompagnamento:
-potete spolverizzarlo di zucchero a velo
-potete glassarlo
-potete servirlo con una crema di cioccolato fuso, o con panna montata, chiaramente sarebbe meglio vegetale per tener fede alla natura priva di latticini della ricetta. Se non la trovate, potete sempre montare il latte di cocco (ricordate??)
-potete servirlo con una confettura, io ci vedrei bene arance amare, ma scegliete quella che preferite!
-potete fare come ho fatto io, soluzione che si è dimostrata mooolto golosa;)
Ho spalmato la fetta con del burro di cocco homemade realizzato frullando il semplice cocco disidradato in scagliette nel mixer per tanto tanto tempo (ho fatto delle pause per non surriscaldare troppo il motore) finchè tirando fuori il suo olio non ha acquistato una consistenza “burrosa”. (Per una spiegazione più dettagliata potete andare a vedere da lei). Il mio risultato non è stato ottimale dal momento che ho un frullatore non con chissà quale potenza, ma vi assicuro che per spalmare sul pane o fette biscottate anche se non è perfettamente cremoso va bene comunque.
Dunque, burro di cocco e sciroppo d’agave leggermene caldo. Straaaconsigliato.
Buon lunedì e buona settimana:)
Francesca says
voglio farla, Lucry, voglio oglio voglio voglioooooooooooooooooooooooooooooo
Peanut says
che aspetti??! corri,corri! vai tranquilla, che viene!;)
Miriam Morino says
decisamente molto interessante, la proverò di sicuro. 🙂
Molto interessante e condivisibile anche il parallelismo con la depressione dehli anni 30 in America.
La Cucina Spontanea says
Questa ricetta mi piace un sacco!Ho provato questo metodo per fare la red velvet per celiaci e la prima volta ho seguito la ricetta che diceva di mescolare aceto e bicarbonato insieme e poi versare nell'impasto del dolce..risultato terribile. Poi ragionando sulla chimica che sta dietro la combinazione aceto-bicarbonato ho modificato la procedura ed ha funzionato.Proverò anche questa torta magica!
Peanut says
grazie:) vero? è sembrato molto affascinante anche a me:)
Angie says
Il mio burro di cocco! Si, va benissimo anche così! yumm! 😀
Buonissima la torta magica! 😉
Baciii!!
Peanut says
accidenti, ma come si fa a scrivere una cosa come quella in una ricetta?! fortuna che te ne sei resa conto! penso che sia davvero un trucchetto da replicare, comunque, quando uno ci ha preso la mano lo può estendere anche a ricette più ricche di ingredienti, magari!
a presto, un abbraccio!
Peanut says
ehehe era diventato un chiodo fisso, lo dovevo fare, per forza!:D
baci:*
viola says
beh, mi hai proprio fatto venire voglia di provarla, sembra super buona!!!!! Ti faccio sapere. Ciaooo Baci
Claudia says
ci credo che è buonissima! io avevo fatto tempo da la versione dell'araba, cambiava di qualche grammo, non ricordo…ma era venuta benissimo!!!
Patapata says
ma che genietto del male, con questo abbinamento coccoso!! anche io ho provato qualche volta con l'aceto, ma dato che come piccolo chimico faccio abbastanza PENA, non sempre il risultato è degno di nota (più che altro, degno di insabbiatura istantanea..)! me ne pappere volentieri qualche centogrammi 🙂
valentine says
io non l'ho ancora provata, ma ogni volta che la vedo mi riprometto di farla: buona e senza latte uova burro? sembra davvero una magia 🙂 sperimenterò anche il tuo burro di cocco, mi sembra molto goloso!!
Peanut says
certo, aspetto notizie!;))
Peanut says
in effetti questa è una ricetta furbetta da Araba sì! andrò a sbirciare anche la sua!:D
Peanut says
ahaha diabolica, sì! l'abbinamento coccoso è perfetto;)
Peanut says
si, ci ho messo un po' anch'io per decidermi:D poi però quando vedi che cresce dà soddisfazione! prova col burro di cocco, è piuttosto “neutra” quindi un accompagnamento è D'OBBLIGO!;)
Federica says
Ganza ribattezzata “del piccolo chimico” :))) E’ vero, le torte “senza” possono riservare delle inaspettate e graditissime sorprese. O forse è semplicemente un comune pregiudizio pensare che una trota, per essere buona, debba contenere decine di uova e chili di burro! Quel burro di cocco mi intriga da matti. Specie su quella fetta di cake goloso. Un bacione, buona giornata
Enrica - Vado...in CUCINA says
qui siamo veramente alla scuola di Hogwarts, tu chi sei Ermione? a parte gli scherzi devo provarla immediatamente grazie 😉
Katiuscia says
Ma che bella! Io non la conoscevo e non sapevo nulla di questi tempi da rispettare! Mi piace proprio!
Ale says
spettacolooooooooooo!!! voglio provarla anch'io! ^_*
Andrea says
Mi sembra una ricetta molto interessante che lascia ampie possibilità di scelta riguardo alla guarnitura. Non ho però capito quand'è che metti il bicarbonato: lo sciogli insieme all'aceto o lo metti dopo? Un abbraccio
Peanut says
ahahaha magarii! io ancora aspetto la letterina da Hogwarts..
Peanut says
No,no! il bicarbonato si mette all'inizio assieme alla farina,allo zcchero e al cacao! 😉