Oggi sarò breve, perchè ormai vi ho parlato talmente tanto di quanto sia cosa buona e giusta ritagliarsi dei momenti per prodursi alcuni semplici alimenti senza ricorrere agli scaffali del super, che non vorrei essere ripetitiva, perciò non starò a ribadirlo.
Forse per noi veg*ani è una via anche quasi imposta, alle volte, dovendo rivolgervisi spesso proprio perchè ancora molte cose non si trovano già pronte (e per fortuna, direi, dato che quando diventa troppo un business, si perde poi di vista anche una delle motivazioni di contorno (a quella etica, voglio dire), ovvero il tornare a mangiare cose semplici e naturali, e da lì partire per creare ricettine fantasiose.
Ricordiamoci che certi prodotti molto lavorati sono “in più” e non vanno certo consumati tutti i giorni!
Comunque, orientamento alimentare a parte, penso possa diventare uno stile di vita, vedo molte di voi che s’impegnano e si divertono a autoprodursi non solo generi alimentari ma anche le cremine per il corpo, gli scrub e via dicendo.
Ricordare sotto quanti aspetti possa essere vantaggioso è importante, e poi è divertente e converrete con me che attingere direttamente alla fonte (per così dire, vabbè) è sempre un po’ più magico di inoltrarsi in una foresta di cellophan e plastiche prima di arrivare alla sorpresa.
Se non avessi una madre che torna a casa ogni giorno con un pacco di biscotti o di crackers nuovi probabilmente farei anche di più, motivo per cui non so se ringraziarla o cazziarla. Chiaramente in sua presenza scelgo quest’ultima, anche perchè alcune delle cose che compra io non posso mangiarle e lei, dopo l’irrefrenabile istinto provato davanti al prodotto nuovo, finisce per dimenticarsele in dispensa e lì stazionano per mesi, insieme agli altri che nel frattempo si sono moltiplicati.
Poi però mi ricordo che non mi basterebbero 24 ore in una giornata, e allora…
Allora vi rimando qui, dove ne ho parlato un po’ a chi ancora forse non ci aveva mai pensato,o a chi ci aveva pensato ma aveva desistito perchè pensava fosse complicato.
Ho scelto il latte di mandorla così nessuno ha più scuse.
E i tartufini di riciclo dell’okara, che sono raw e buonissimi (sì, pare proprio che siano piaciuti anche ai miei, dato che tornata a casa una sera ho ritrovato solo il piattino)
Aggiornamento del 09/07/2014:
Dato che il link non porta più da nessuna parte e di conseguenza la ricetta è sparita, mi sono fiondata tra le mie scartoffie virtuali nella speranza di aver salvato la bozza del documento, da qualche parte, e.. sembra proprio che io abbia un angelo custode 🙂
Latte di mandorla e tartufini da mangiare senza sensi di colpa
per il latte di mandorla:
mandorle, meglio se con la pellicina: 125 g
acqua: 700-750 ml
dolcificante a piacere (malto di riso o sciroppo d’agave consigliati): 2-3 cucchiai
per i tartufini:
okara restante dalla produzione del latte di mandorle: 100 g circa
datteri al naturale: 70-80 g (dipende anche dalla morbidezza)
cacao in polvere: 2 cucchiaini
cocco rapè: qb
mandorle intere (facoltativo)
Frullate datteri e mandorle fino a ottenere una pappetta appiccicosa. Aggiungete il cacao e frullate ancora per distribuirlo bene. Formate delle palline con le mani, inserite all’interno di ognuna una mandorla e richiudete bene. Passatele infine nel cocco. Conservare in frigorifero o in un luogo fresco e asciutto.
Questo non c’entra niente, ma dedico un pensierino a Semolino, il mio anatroccolino che è scomparso ieri, con mio grande dispiacere e delusione. Ciao piccino :*
Ely says
Un post interessante, è sempre bello leggerti carissima.. e grazie per averci fatto conoscere questa ricetta così speciale e leggera 🙂 Adoro i tartufini 🙂 Un bacino speciale anche al tuo Semolino.. spero potrà godersi tutte le pozze più belle del cielo. <3
occhio sulle espressioni says
Lascio stare la fine del post perché mi sono abbattuto ed HO CAPITO, è meglio che passi alla ricetta, e ti dico che sono uno di quelli che può ripensarci, perché stavolta i due ingredienti principali mi piacciono molto, niente equivalente della menta stavolta!
Io avrei mangiato anche il piattino!
Francesca P. says
Immagino Semolino candido come quel latte di mandorle… un abbraccio forteforte, oggi non lascio tante parole ma qualcosa di più “concreto”, che possa sentire…
staffetta in cucina says
Se ognuno di noi, nel nostro piccolo, ragionassimo così forse ci sarebbero meno problemi di salute legati all'alimentazione, meno allergie, ecc
Vedi il caso “pesto”, non è più semplice farlo in casa, magari anche al frullatore! Almeno sai che olio usi… e si sta veramente 2 minuti 2.
Un abbraccio
consuelo tognetti says
Sai io concordo pienamente con le tue idee e il tuo stile di vita..mi impegno per migliorare e produrmi il + possibile homemade! Di prodotti già pronti non se ne parla da svariati anni ma so che la mia strada è ancora lunga…anch'io quando abitavo con i miei ero molto “pigra”, quindi ti ammiro x quello che fai nonostante tutto!
Brava tesoruccia <3 6 sempre di ispirazione!
la zia Consu
consuelo tognetti says
ah. dimenticavo..mi dispiace molto x Semolino..
Peanut says
Grazie Ely, sono sicura che gli sia arrivato :*
Peanut says
Aaahaha ho dubbi! Dopo la pasta cruda non mi stupisce più niente. E anzi ho il vago sentore che quella sia una delle cose meno peggio che ti mangi.
Peanut says
Grazie Francesca, anche senza molte parole, comunichi sempre tanto <3
Peanut says
Concordo al mille per cento. C'è poca voglia di guardare in faccia la realtà quando ancora i problemi non si sono verificati, e poi ci si sbatte contro tutto insieme.
Peanut says
E davvero, faccio la metà di quanto vorrei!
Grazie Consu, di tutto 🙂
A tutto pepe... says
non potevo che essere rapita dal latte di mandorle… che adoro! Bellissimo blog, ti seguirò con piacere! Mi spiace veramente tanto per Semolino. Michela
Lo says
Io condivido tutto e tu l'hai scritto benissimo…qui e là…faró il latte di nandorla…giuro! 🙂
occhio sulle espressioni says
Proprio oggi parlavo del caffè macinato posto direttamente in bocca, per via della pigrizia di doverlo preparare. Non è accaduto nulla, né di bene né di male, così non ho riprovato più.
Peanut says
Grazie mille Michela! a presto allora ^_^
Peanut says
Ma grazie! 😉 vengo a controllare!:P
Miriam Morino says
con questa ricetta dopo quella al cioccolato senza lievito ti sei conquistata un posticino nel mio blog roll, così vengo sempre a prendere delle ricettine buone buone! queste le farò, meraviglia, brava! 🙂
Cesca*QB says
Uff…Semolino -_- un abbraccio.
Sante mandorle, fino a qualche anno fa le guardavo come avrei potuto guardare una qualsiasi cosa inanimata, ok già pensavo che eran buone ma da lì ad apprezzarne i suoi mille risvolti cen'è voluto di tempo, ma comepenso sempre “meglio tardi che mai!” e quindi hai fatto manissimo a pubblicare tutto ciò 🙂
Peanut says
uh, ma grazie! ^.^ fammi sapere, a presto! 🙂
Peanut says
Verissimo, le ho snobbate anch'io alle grande per un sacco di tempo..e non mi piacevano neanche da mangiare così, a dir la verità. E ora penso di aver più ricette con le mandorle qui..!:D