Probabilmente vi sarete tutti chiesti che capperi di fine abbia fatto. O probabilmente no, ma anche se una sola persona l’avesse fatto, mi sembra doveroso fornire una spiegazione del perchè di questa assenza prolungata, visto che l’ultima volta sembrava fosse quella buona per ripartire.
..E invece poi è successo che subito dopo tornata da Parigi (prima o poi riuscirò a fare anche il post per raccontarvi per bene di tutto quello che ci siamo mangiate, eh) per una spiacevole circostanza, il locale dove lavoravo saltuariamente per dare una mano ha avuto bisogno di me in modo continuativo -anche se si tratta di una situazione temporanea-; sono occupata perciò tutti i giorni con cappuccini al mattino e con il servire pranzi al pomeriggio, quando torno a casa oramai è già buio e ci sta anche che non abbia poi tutta quella voglia di rimettermi ad armeggiare con cibarie e stoviglie varie. Peccato perchè come al solito, proprio quando non il tempo necessario per mettermi a farlo, è anche quando mi assalgono le idee più disparate, con la conseguenza che le uniche pagine che riempio sono quelle dell’agenda in cui le annoto per non dimenticarle, mentre queste rimangono bianche.
Anche il finesettimana, divisa tra le uscite serali e le ardue riprese mattutine del giorno dopo, non sono riuscita ahimè a combinare granchè.
Altra novità, stavolta positiva (non che il lavoro non lo sia eh, anzi!), è la ricomparsa del forno tra noi. Finalmente dopo mesi siamo riusciti a farlo sistemare, se non fosse che dal momento della sua riparazione, se già prima mi creava problemi perchè cuoceva a temperature più alte degli altri forni (oltre a metterci mille anni per scaldarsi), la situazione sembra essere peggiorata: i suoi 150° sono i 180° standard se non di più, dato che a queste temperature le crostate dopo solo quindici minuti di cottura hanno già i bordi carbonizzati.
Devo dunque re-imparare a dialogarci di nuovo, e ammetto che da quando è tornato operativo l’ho adoperato parecchio: patate al forno, sformati, biscotti e anche alcune torte (anche se mai per me).
Domenica sera avevo una gran voglia di torta salata e ho approfittato della giornata libera per cominciare a cucinare presto, preparando tutti gli ingredienti lentamente con la mia musica in sottofondo. Purtroppo però, tra una cosa e l’altra, s’è fatto buio.
Quindi la torta, da cotta, ve la dovrete immaginare:D
Potete aggiungere qualsiasi formaggio vegan vi aggradi (ormai la scelta è davvero ampia!) o anche ometterlo, sarà buona lo stesso! Io ho utilizzato questo simil-cheddar (non ricordando il sapore del cheddar, direi che a me ricorda piuttosto il leerdammer) comprato al miveg. E’ golosissimo e io ormai lo sto mettendo ovunque, ma giustamente, essendo un pacchettone da 400g, non si può rischiare che vada a male!;P
Torta salata di bietole, patate e “formaggio” senza glutine
(per uno stampo da crostata da 26 cm)
per la base:
farina di ceci integrale: 50 g
farina di riso integrale: 100 g
farina di grano saraceno: 50 g
semi di lino: 25 g
olio extra vergine di oliva: 25 g
acqua: circa 100 ml
lievito per torte salate: 1 cucchiaino
sale
per il ripieno:
patate: 350 g
bietole (pesate già cotte): 400 g
aglio: 2 spicchi
formaggio vegan tipo leerdammer, senza olio di palma e glutine (o quello che preferite): 100 g
sale, pepe
Per prima cosa preparare la base miscelando le farine con un pizzico di sale, il lievito e i semi di lino tritati. Aggiungere l’olio, amalgamarlo bene alla farina quindi versare l’acqua tiepida poca per volta finchè non si ottiene un panetto morbido ma non appiccicoso. Mettere a riposare una mezz’oretta in una ciotola e nel frattempo prepariamo il ripieno.
Tagliare le patate a piccoli spicchi e cuocerle in acqua bollente salata per una decina di minuti.
Scaldare un filo d’olio in padella e farvi dorare gli spicchi d’aglio tritati a pezzettini (potete anche lasciarli interi e poi rimuoverli, ma a noi a casa l’aglio piace parecchio!:D)
Tagliuzzate la bietola ben strizzata e fatela saltare con l’aglio in padella, quindi aggiungete anche le patate e fate insaporire bene il tutto. Fate raffreddare leggermente.
Stendete la base in uno stampo da crostata e bucherellate il fondo e i bordi.
Grattugiate 3/4 del formaggio e aggiungetelo al composto di bieta e patate, riempite la base della torta salata e grattugiate il restante formaggio in superficie.
Cuocete a 180° finchè i bordi sono dorati, nel mio caso dopo quindici minuti, ma voi regolatevi con le temperature normali dei vostri forni normali!:D
Questa ricetta la mando anche al Gluten free (fri)day!
andreea manoliu says
Immagino quello che passi, mi sembra i racconti che uno dei figli a passato a Londra ma grazie a Dio che tutto è finito ed è tornato a casa, non ha passato un bel periodo lì. Magari tu sei riuscita a trovare qualcosa di più concreto con il lavoro e pian piano riesci a sistemarti ma lui non è riuscito ed è meglio così, almeno qualcosa ha imparato lì. Questa torta salata deve essere molto gustosa, la immagino solo. Buon weekend e ti auguro che riesci a sistemarti del tutto molto in fretta !
simona says
ciao Peanut:) capisco che quando sia hanno tante cose da fare la voglia di cucinare e soprattutto fotografare possa passare. Però per quei momenti invece in cui ti senti ispirata e magari non è l'ora giusta, forse potrebbero tornarti utili delle luci artificiali che ne dici? Potrebbe risolverti qualche problema…magari pensaci, sono cose che vanno elaborate con calma. Potresti fare delle prove con delle semplicissime luci dell' ikea In quanto ai formaggi vegan, ormai anch'io li trovo facilmente al super e sono buonissimi. Inoltre al vegan days ne ho assaggiati di favolosi che vendono on line, credo ne farò scorta visto che ultimamente mangio solo panini, spero non per sempre comunque 🙂 Comunque sono contenta che il forno abbia ripreso la tua attività, anche se non sipuò vedere sono sicura che la torta salata era una meraviglia! Un'ottima alternativa ai panini, ne farò una anch'io ! 🙂 Un bacione
letissia says
Adoro le crostate salate, la tua è fantastica, cara, specie per la combinazione di farine differenti che hai scelto! Mi ha molto incuriosito anche quel formaggio che hai usato, ma mi sa che è difficile da trovare qui… Insomma, Lu, tu mi turbi!!! 😉
Baci.
Francesca P. says
Io sono tra le persone che si è chiesta dove fossi, ma parliamo di blog e commenti, perchè foto di cibo e di banane le vedo… ahaha, so che detta così la frase suona molto ambigua e maliziosa ma ci siamo capite! 😀
Aspetto il tuo resoconto di viaggio parigino ma immagino con che groppo in gola rivedi le foto, dopo quello che è successo proprio il giorno in cui hai pubblicato questo post… e forse c'è bisogno di tempo, di metabolizzare, i pensieri vanno a mille e c'è tutto un agitarsi di sensazioni…
Un saluto volevo lasciartelo, al di là di quando ri-tornerai… saperti impegnata mi fa piacere, perchè le mani che spadellano mi mettono allegria…
MARI Z. says
Ma quante cose buone ti sei spazzolata a Parigi!!! che invidia! e che faameee!!!
hai fatto bene…comunque mi fanno piacere tutte queste notizie positive…soprattutto quella del forno riparato:guarda che bontà sai sfornare!!! 😛
Mila says
Dopo davvero essermi goduta la lettura del tuo post mi piacerebbe assaggiare anche la tua torta salata che trovo davvero invitante
elenuccia says
Beh però è una bella notizia anche quella del lavoro. Quando si lavora è sempre una buona notizia. La torta salata sembra davvero molto invitante e sai che ti dico? le foto mi piacciono proprio un sacco
Manuela Menini says
Luuuù, come ti capisco! Anch'io sono diventata un fantasma: mi aggiro per il blog, ogni tanto ritorno, prometto di essere più costante e poi scompaia di nuovo! Anch'io ho qualche lavoro in queste settimane che mi tiene occupata e alla fine rimando sempre le mie cose, uffi! Ma non demordiamo e veniamo alla tua bellissima torta salata 🙂 In generale adoro le torte salate, questa mi piace ancor di più per le farine della base: ceci e grano saraceno le avranno dato sicuramente un gusto speciale, ottimo! Anche il ripieno mi garba assai… certi formaggi vegan sono una vera coccola 🙂
P.S. Ma eri a Milano questo week-end? C'ero pure io, ma sono andata da Veggy Days il giorno prima, mannaggia!!!
Peanut says
Non che sia il lavoro della vita, figurarsi! E' un' occasione che ho colto momentaneamente visto che alla fine, la vita ha deciso di offrirmela;)
Grazie 😉
Peanut says
Ho pensato anche a questa soluzione, anche se ho avuto per più di un mese i lavori in camera, che abbiamo rifatto quasi a nuovo, e questa delle foto diventata una cosa secondaria! Adesso che le cose sono quasi a posto, comincio a riflettere su come e dove potrei sistemare un angolino per le foto..;)
Io panini non ne mangio tanti, ma caspita quando mi prendono quelle voglie di panino e riesco a togliermele, mi rimette al mondo!:D
un bacione a te:*
Peanut says
Non saprei neanche io dove ritrovarlo, se ti consola!:D
Non restano che le pazze spese online!;P
Peanut says
Credo per il resoconto parigino lascerò passare un po' di tempo..ancora non mi sento di parlarne in toni troppo spensierati.
Un saluto dalla mia sorella grande è sempre gradito <3
Se viene in compagnia di un po' di pane e marmellata ancora meglio…;D
Peanut says
Come non detto, il forno deve avere qualche problema anche alla parte superiore…:D non si può tirare un sospiro di sollievo che si sospira subito per la rassegnazione alla sfiga -.-
Vediamo di non far passare altri sei mesi anche per risolvere questo però eh!
Ciao Mari, un saluto! :*
Peanut says
Ma grazie Mila! Sai che è velocisssima da preparare?! (soprattutto se hai il mio forno che se lasci le cose per più di un quarto d'ora te le carbonizza! :'D)
Grazie per esserti fermata, un abbraccio!
Peanut says
Che gioie che mi dai, Elena!:D
M'accontento che siano guardabili;)
Peanut says
Eh ma li ho visti i frutti di quel che sei stata impegnata a fare eh..li tengo stretti proprio tra le mie mani!;)
Anche tu quanto a torte salate non te la cavi affatto male, lo so bene!:P
Peccato proprio per questo scherzo del destino, ma a primavera secondo me un bel picnic con torte salate al parco sempione ci sta tutto!:D
occhio sulle espressioni says
Uscite serali.
Io ho un problema di sfasamento simile al tuo con il forno, ma con il viewfinder octameter; spero però di risolvere.
Manuela Menini says
Ma nel senso che hai una copia di Dolci Vegan?!? Che imbarazzoooo!
Cmq per il pic-nic ci sto eh 😀
Peanut says
Ebbene, devo dire che sto riscoprendo la gioia di fare cose da persone normali. Ma niente batte telefilm e copertina sul divano.
Per il resto, faccio finta di aver capito.
Peanut says
Proprio in quel senso, sì!:D ma che imbarazzo, dovresti essere super orgogliosa, a me è piaciuto davvero molto!:)
Cami says
Mi piace questa frolletta-sfoglia rusticona e poi adoro le torte salate, mi piace un sacco prepararle, vederle cuocerle e poi tagliarle a tranci e ammirare l'interno con il la sfoglia che avvolge, ogni volta è un'emozione nuova 😀
Bella bella, mi appunto la sfoglia così che quando ho tempo la testo 😉
occhio sulle espressioni says
Insegna a farlo anche a me! Da dove posso cominciare?
Peanut says
Credo che tanto faccia l'uscire dall'ottica per cui certi divertimenti siano da persone meno intelligenti. Non fingiamo di non aver mai guardato alla gente che passa i sabati sera a ballare, a bere, a cercare di rimorchiare.. come a dei poracci, mentre noi ci sentivamo superiori a poter stare benissimo senza questo tipo di piaceri “terreni”. Beh, ecco, ho provato a scendere dal gradino. E capito che forse è un po' poco per poter giudicare la profondità di una persona. E che quindi, tra le duecento persone che sudano e sbraitano intorno a me…forse almeno un paio, meritevoli della mia attenzione, ce ne sono;D
occhio sulle espressioni says
Ah, ecco il segreto…
Ma nel mio caso non funzionerebbe, avendo sudato e fatto il poraccio del sabato per più di vent'anni, arrivando anche ad andare in discoteca tre volte alla settimana. Ed era solo una piccolissima percentuale di tutta la mia poveraccite. Non bevo più solo perché adesso ho qualcosa che contrasta con l'alcol, ma la cosa succedeva fino a quasi ieri sera.
Insomma, se avessi pensato alla teoria del gradino mi sarei dovuto sentire una merda per 25 anni. Il mio addio alle scene non è stato causato dal senso di superiorità, dall'incompatibilità sì, ma senza che ritenga nessuna delle controparti più elevata, solo divergenti, ma per motivi diversi dell'idea sul come passare una serata.
Insomma, devo cercare un'altra soluzione, sigh.
Una potrebbe essere l'impormi un diverso orientamento sessuale e quindi aver voglia di sperimentarlo.
occhio sulle espressioni says
?
Peanut says
Ammazza, ti ho fatto così incazzare da arrivare a paventare queste idee?!:'D
Comunque certo, quella potrebbe essere un'idea, ti vedo insolitamente ben disposto! Per quanta mi riguarda da quel punto di vista io ho risolto poco e nulla, i miei problemi sono rimasti tali e quali ma sono curiosa dei tuoi esiti, spero tu sia più fortunato!
occhio sulle espressioni says
Non incazzare, solo tanta invidia per te.
Comunque non fa funzionato neanche quello. 🙁
occhio sulle espressioni says
ha
occhio sulle espressioni says
Forse trovo la via…